Ravenna: uccise un bambino di 2 anni con la sua auto. Patteggia 2 anni e 9 mesi di pena

Uccise un bambino investendolo con la sua auto, ma a distanza di qualche mese patteggia la pena a 2 anni e 9 mesi. Insorgono i familiari contro una decisione da molti ritenuta tropo esigua

Ravenna: uccise un bambino di 2 anni con la sua auto. Patteggia 2 anni e 9 mesi di pena

Ucciso un bambino di due anni con la propria auto trascinandolo per diversi metri. Uomo patteggia la pena di 2 anni e 9 mesi di carcere.

Una decisione che sta facendo molto discutere quella che arriva da Ravenna e che riguarda un caso di cronaca che nei mesi scorsi ha suscitato l’interesse di tutta la nazione. Gionatan Lasorsa, un bambino di appena 2 anni, infatti, stava attraversando la strada sulle strisce quando è stato travolto ed ucciso da un’auto, che lo trascino per un centinaio di metri prima di scappare via lasciandolo sull’asfalto. L’uomo era stato scarcerato poco dopo il fatto.

Protagonista di questa vicenda un autotrasportatore bulgaro di 37 anni, Dimitrov Denchev Krasimir. Il gip ha deciso di sospendergli la patente per sette anni e mezzo e di concedere il patteggiamento della pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione.

Una richiesta quella di quest’uomo che aveva già suscitato l’indignazione dell’Anaps, ovvero l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale, che aveva giudicato la decisione “incongrua” e soprattutto l’ennesima dimostrazione della necessità di introdurre il reato di omicidio stradale.

Le indagini condotte sull’uomo hanno portato a stabile che non era in stato di ebbrezza mentre era alla guida, come si era ipotizzato in un primo momento, e che subito dopo l’investimento lavò l’auto per eliminare le tracce dell’incidente mortale di cui era stato protagonista.

Nonostante tutto questo, però, per l’uccisione di un bambino di soli 2 anni dopo la quale è scappato, a quest’uomo è stato concesso di poter patteggiare una pena di 2 anni e 9 mesi, che in tanti in queste ore stanno criticando, ritenendola troppo esigua vista la gravità del fatto.

Si torna, quindi, a parlare, come sottolineato dall’Anaps, della necessità di introdurre il reato di omicidio stradale per preservare le vittime della strada e le loro famiglie, così che non vedano i responsabili della morte dei loro cari tornare in libertà dopo poco tempo.

Continua a leggere su Fidelity News