Ravenna, si apre il processo per la 12enne venduta per debiti

A Ravenna stamane si apre il processo per la famiglia della ragazzina oramai diventata una donna. La famiglia è accusata di maltrattamenti, e l'ex marito della ragazza è accusato di violenza sessuale

Ravenna, si apre il processo per la 12enne venduta per debiti

Una ragazzina del Bangladesh, a poco più di 12 anni, era stata ceduta ad un connazionale per un debito di 30mila euro contratto dalla famiglia e che non aveva mai saldato. La ragazzina sin da piccola aveva subito maltrattamenti di ogni tipo all’interno della sua famiglia e a perpetrarle era la matrigna e il padre. Ceduta all’uomo come un oggetto, aveva subito abusi anche la sera prima delle nozze, quando quello che sarebbe stato suo marito l’aveva violentata. La sua vita era stata un inferno, e presto la ragazzina vide i suoi sogni cadere senza tregua e avviarsi inesorabilmente alla distruzione.

Invece non è andata così: la ragazzina dopo qualche tempo ha reagito, e si è ribellata con grande coraggio, raccontando la sua storia alla Polizia dove ha denunciato l’uomo e la famiglia che l’ha praticamente venduta. Trattata come un oggetto, picchiata, abusata, questa era la prima volta che prendeva una decisione personale, ed era decisa a mandarla avanti a tutti i costi. E così è stato: quella ragazzina oggi è una donna forte, che sosterrà le accuse ai responsabili della vita che ha condotto davanti al Tribunale di Ravenna dove stamane si è aperto il processo.

A stare sul banco degli imputati ovviamente ci sono il padre e la matrigna, due persone di 45 anni, accusati di maltrattamenti in concorso. E tra gli imputati anche l’ex marito della ragazza, che oggi ha 36 anni, accusato di violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenni. I tre adesso non abitano più a Ravenna, e sono indicati come i persecutori di violenze ai danni di una minorenne. Adesso sarà la giustizia a fare il suo corso, e restituire in parte quella dignità che la ragazzina aveva perso, e quel filo di speranza che al mondo ci può essere per tutti una vita migliore. La sua storia, toccante e commovente, raccontata durante il processo, è una di quelle storie di disagio che toccano il cuore e lasciano l’amaro in bocca. Per fortuna affiora la consapevolezza che tutto può cambiare, ed è questo che è accaduto allora a quella ragazzina, arrivata al limite della sopportazione che l’ha spinta a denunciare gli abusi.

Continua a leggere su Fidelity News