Profughi in rivolta per il coprifuoco serale: Chi non ci sta, vada via

Un gruppo di profughi, in una struttura di Prato, ha organizzato una protesta in strada contro il coprifuoco, che vieta loro di uscire da mezzanotte alle sei del mattino. Il sindaco della città: "Queste sono le regole da rispettare, chi non ci sta, può andarsene".

Profughi in rivolta per il coprifuoco serale: Chi non ci sta, vada via

A Prato, un gruppo di profughi, ospitati in una struttura vicina al centro della città, ha organizzato una protesta improvvisa, scendendo in strada per opporsi al coprifuoco che impedisce loro di uscire da mezzanotte alle sei del mattino.

Il coprifuoco, molto probabilmente imposto per cercare di mettere un freno al dilagante problema di criminalità e spaccio che colpisce il capoluogo toscano, già oggetto di diversi servizi del programma televisivo “Le Iene”, che sottolineano come Prato sia diventata una delle capitali dello spaccio d’Italia, sembra non essere gradito ai richiedenti asilo ospitati nella struttura “Santa Caterina”.

La protesta è iniziata venerdì 3 febbraio, dopo che una circolare ha ricordato – agli ottanta ospiti della struttura – il divieto di uscire durante la notte. I profughi, che sostengono che il coprifuoco notturno limiti le loro libertà, hanno chiesto di incontrare il prefetto e, non riuscendoci, hanno organizzato una protesta per la sera stessa.

L’intervento di quattro volanti ha messo fine alla loro protesta, che ha ricevuto condanne sia dal Comune, che dalla Prefettura di Prato. Dura la risposta del sindaco della città, Matteo Biffoni: “Ci sono regole da rispettare, chi non ci sta può andarsene. Deve essere chiaro che si parla di una struttura di accoglienza, e non di un albergo“.  Il sindaco ricorda che le strutture accolgono e danno diversi servizi ai profughi, in cambio del rispetto di alcune regole: “Non mi pare che stare nella struttura la notte sia una richiesta eccessiva o insopportabile“. 

La prossima settimana, il prefetto Maria Laura Simonetti incontrerà una delegazione di profughi, per ascoltare le loro ragioni, ma – nel frattempo – la prefettura ha allontanato una ventina dei profughi dalle strutture di accoglienza, per non aver rispettato le regole.
Tra i divieti imposti ai profughi, anche quello di richiedere soldi agli automobilisti presso i parcheggi del centro cittadino, altra piaga dilagante in città, per la quale sono stati messi in atto diversi provvedimenti, risultati inutili e fastidiosi per gli automobilisti, come l’obbligo di inserire la propria targa nel parchimetro, per poter ritirare il biglietto di sosta.

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