Preside condannato a risarcire la scuola: utilizzava fondi per “turismo sessuale”

Il direttore amministrativo dell'Itc Da Vinci di Piazza Armerina (Enna) e il preside hanno sottratto 340 mila euro utilizzati per viaggi a sfondo sessuale in Romania. I due sono stati sottoposti ai domiciliari

Preside condannato a risarcire la scuola: utilizzava fondi per “turismo sessuale”

Giovanni Scollo, ex preside dell’Istituto tecnico commerciale Leonardo da Vinci di Piazza Armerina, in provincia di Enna, è stato condannato dalla sezione giurisdizionale di appello della Corte dei conti a risarcire all’istituto danni per 160 mila euro. Il dirigente era stato accusato di essersi appropriato, con la complicità di Giovanni Delle Cave, 68 anni, di Calascibetta, ex direttore amministrativo della scuola, di 340 mila euro sottratti nel corso di dieci anni. L’accusa era stata anche quella di aver speso il denaro per organizzare viaggi a sfondo sessuale in Romania. I due, entrambi in pensione, erano stati condannati in primo grado a risarcire la somma con gli interessi dovuti, e in seguito alla condanna definitiva per Scollo, Delle Cave ha invece deciso di non inoltrare ricorso.

L’accusa per Scollo era stata anche di estorsione ai danni di Delle Cave, mentre quest’ultimo deve rispondere di alcune minacce inoltrate ad altri docenti della scuola con un nunchaku: l’uomo infatti era ricorso a quest’arma usata nelle arti marziali per minacciare alcuni insegnanti.

A far partire le indagini, avviate nell’aprile del 2010, fu un incidente accaduto a Delle Cave: allora l’uomo venne ricoverato in prognosi riservata, e durante i rilievi la polizia trovò una lettera nella quale Delle Cave elencava un serie infinita di appropriazioni dalle casse della scuola eseguite da lui stesso e dal preside Scollo. Quando l’uomo si ristabilì la polizia lo interrogò sulla vicenda scoperta e il dirigente fornì le spiegazioni a cui non si era potuto sottrarre, schiacciato da quella prova. Sono emerse così le minacce fatte da Scollo, che prima dell’incidente lo aveva costretto a firmare una lettera in cui confessava di essere l’unico responsabile delle sottrazioni.

Quando Scollo capì che il direttore amministrativo aveva confessato manomise il passaporto nel tentativo di cancellare le tracce dei viaggi all’estero e soprattutto quelli in Romania, alcuni dei quali fatti insieme a Delle Cave. Ma purtroppo un esame di laboratorio mise in rilievo i visti e i timbri delle partenze all’estero, e le date che coincidevano con quelli di Delle Cave. Quest’ultimo confermò che erano delle “gite di piacere”, che avvenivano nelle stesse date in cui sottraevano i soldi all’istituto.

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