Per la prima volta, la processione del Corpus Domini di domenica

Per la prima volta, Papa Francesco abbandona il Calendario Liturgico vaticano, ed assume quello italiano, per poter celebrare la festa di domenica, e dare la possibilità a tutti di parteciparvi.

Per la prima volta, la processione del Corpus Domini di domenica

Oggi, 18 giugno, Papa Bergoglio – per rinnovare la fede nella presenza di Gesù nel pane consacrato – ripete la solenne processione del Corpus Domini che, dal sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, si snoderà attraverso via Merulana, arrivando fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Per la prima volta, quest’anno, la processione non verrà fatta secondo il calendario liturgico vaticano, ma si adatterà al calendario italiano che, da anni, celebra la festa del Corpus Domini di domenica, non essendo più giorno festivo il giovedì precedente. La scelta di Papa Francesco ha voluto andare incontro a tutti quei cristiani che, pur volendo, essendo giorno lavorativo, non avrebbero potuto parteciparvi.

Nel Vangelo di oggi, domenica del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, detta appunto del Corpus Domini, Gesù afferma di essere “il pane vivo, disceso dal cielo”, e invita gli ascoltatori increduli a mangiare il pane del suo corpo per poter vivere in eterno. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ha dato la sua vita morendo sulla croce ma, prima di morire, ha voluto lasciare un segno della sua presenza nel pane consacrato. La vita di Gesù doveva passare per la morte, paragonata spesso al grano che – macinato (la morte) – diventa poi pane profumato che rallegra la tavola. Ecco, Gesù vuole essere in mezzo al popolo cristiano il pane profumato, fresco, che raccoglie attorno a sé tutti coloro che ascoltano la sua Parola.

Ogni giorno, i sacerdoti – celebrando l’Eucarestia – consacrano il pane, ma la domenica è un giorno speciale perché è il giorno del Risorto. In questo giorno, i cristiani si raccolgono attorno all’altare, e si danno un tempo per rimotivare e rigenerare la loro vita in Cristo.

La domenica, giorno primo e ultimo della settimana, detto anche l’ottavo giorno, chiude e apre una settimana. Chiude una settimana di lavoro e di fatica, la vita si riconcilia e si ridimensiona, si fa a misura d’uomo. Le corse, le mille cose da fare, davanti all’altare acquistano il valore del temporaneo, e la persona si rimette – umilmente – in una dimensione più vera, nelle mani del Creatore. Apre una settimana con l’energia del pane eucaristico, e del pane della parola di Dio ascoltata: la settimana si apre davanti con la certezza che il Signore accompagna la vita di ciascuno.

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