Pedofilo arrestato a Reggio Emilia. Oltre cento le vittime

Dopo 10 anni di "attività", arrestato per pedofilia un 40enne di origini sudamericane. Fingendosi donna, adescava le sue vittime su Facebook, ma anche ai parchi, nei centri sportivi parrocchiali, e all'uscita da scuola.

Pedofilo arrestato a Reggio Emilia. Oltre cento le vittime

È stato arrestato per pedofilia, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, un uomo di 40 anni, originario del Sudamerica, che adescava giovanissime vittime anche tramite il social network Facebook.

I posti preferiti per scegliere le vittime erano, oltre che la Rete, anche i parchi, le aree sportive parrocchiali della provincia reggiana, e l’uscita da scuola.

I carabinieri, in una nota, affermano che hanno “documentato centinaia e centinaia di abusi commessi”: oltretutto, lo stesso uomo ha pubblicato in Rete diversi video di rapporti sessuali avvenuti con minorenni, i quali erano ignari dell’essere ripresi.

L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Bologna guidata dal Procuratore Capo, Giuseppe Amato, e svolta dal sostituto Procuratore, Roberto Ceron, sotto il nome di “Lost Innocence” (lett. innocenza perduta).

Il quarantenne aveva richiesto lo status di rifugiato politico, in quanto, per suo dire, nel suo paese era discriminato sessualmente.

In oltre dieci anni di “attività”, le vittime potrebbero essere state diverse centinaia mentre, ad oggi, quelle identificate sono solo 30.

Secondo quanto affermato dai carabinieri di Reggio Emilia, l’uomo, in questi anni, è riuscito a crearsi una sorta di alter ego femminile, e lo “spacciava”, tra gli adolescenti, per una propria cugina particolarmente “vogliosa” e “disinibita“.

Per attrarre vittime, l’uomo usava gettare soldi dalla finestra della propria abitazione, all’uscita da scuola, convincendo i minorenni ad entrare nella propria abitazione, per poter avere rapporti sessuali con “la donna dei propri sogni”.

I bambini adescati dovevano avere determinate caratteristiche: in particolare, non dovevano presentare nessun segno relativo all’età adulta, come – per esempio – la barba.

Tra i documenti, ci sarebbero video che dimostrerebbero anche il rifiuto dell’uomo di avere rapporti con alcuni bambini che avevano iniziato a “mostrare” i primi segni da “adulto”.

Tra le vittime, risultano esserci anche bambini di età inferiore ai 13 anni.

L’uomo, su provvedimento del Gip di Bologna, è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali con minorenne, anche infra-quattordicenne, prostituzione minorile, e pedopornografia.

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