Pedofilia: 6 anni abusata a Milano, l’accusato non risponde al gip

Una storia che si ripete nella vita di Sergio Marziano, uscito dal carcere per gli stessi motivi nel gennaio 2016. Per "guarire", aveva seguito un corso 'sex offenders' nella casa di reclusione.

Pedofilia: 6 anni abusata a Milano, l’accusato non risponde al gip

“Si è avvalso della facoltà di non rispondere“, Sergio Marziano, l’uomo che è stato fermato mercoledì per violenza su minore dalla Squadra Mobile: lo riferisce Fabrizio Negrini, il suo avvocato.

Contro Sergio Marziano pende l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina di 6 anni in via Bramante, a Milano, nella zona del capoluogo lombardo chiamata ‘chinatown’. 

L’uomo, interrogato venerdì mattina, due giorni dopo i fatti, non ha voluto rispondere a nessuna delle domande del gip Alfonsa Ferraro. Secondo il legale, la scelta è stata necessaria in quanto prima è bene “esaminare il fascicolo processuale” in modo da mettere in atto una valida strategia difensiva.

Il gip Alfonsa Ferraro depositerà a breve la sua decisione. A fare la richiesta di convalida del fermo per Marziano, con la conseguente misura cautelare del carcere per violenza sessuale su di una bambina, costretta a subire atti sessuali, aggravata anche dal fatto che la vittima non ha ancora 10 anni e che l’uomo era gia stato accusato anche in passato per gli stessi motivi, è stato il pm Gianluca Prisco.  

Decisione del tutto scontata. Tornando indietro nella storia dell’uomo, nel 2013 era stato condannato a 4 anni e 3 mesi per aver cercato di far prostituire dei minori, per atti osceni e per corruzione di minorenni. 

A quanto raccontano le indagini del tempo, a partire dal 2008, il 42enne aveva una sua strategia per adescare i bambini e i ragazzi che uscivano soli da scuola o dagli oratori parrocchiali: teneva in auto dei peluches e dei pupazzi, tutti oggetti che attiravano l’attenzione delle vittime che si fidavano del mondo incantato di Marziano. Nel 2012, l’uomo è stato arrestato per la prima volta tra Lodi e Milano.

Nel gennaio del 2016, dopo aver attivamente seguito un percorso psicoterapeutico specifico per ‘sex offenders’ nella casa di reclusione Milano-Bollate, era stato rimesso in libertà.

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