Pavia, la baby gang delle stazioni ferroviarie arrestata

Il gruppo era composto da una decina di ragazzi di buona famiglia, le violenze erano esibite come trofei sui sistemi di messaggistica istantanea. Alcune vittime hanno subito violenza sessuale.

Pavia, la baby gang delle stazioni ferroviarie arrestata

La baby gang, dedita a violenze e abusi esibite in chat trionfalisticamente, è stata fermata. Quattro sono stati arrestati e sei denunciati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Vigevano, in provincia di Pavia, e dal Comando provinciale dell’Arma.

Il gruppo era composto da una decina di ragazzi di buona famiglia, figli di professionisti, commercianti, impiegati, operai: le violenze erano esibite come trofei sui sistemi di messaggistica istantanea. Le forze dell’ordine l’hanno battezzata la “baby gang delle stazioni ferroviarie”. La banda di ragazzini agiva come un “branco”, accanendosi con i compagni di classe o i vicini di casa più deboli e indifesi: uno studente, loro coetaneo, è stato sottoposto ad una vera persecuzione caratterizzata da violenze fisiche e umiliazioni, riprese con i telefonini per ridicolizzarlo con altri ragazzi e aumentare il suo stato di prostrazione, sfociato in una autentica sudditanza.

Secondo le indagini, in un caso, gli arrestati avevano costretto un loro coetaneo a bere super alcolici fino alllo stordimento, per mettergli una catena al collo e trascinarlo come un cane al guinzaglio in giro per le strade di Vigevano. Un’altra terribile circostanza riporta che in cinque l’avevano afferrato con la forza, denudato, tenuto appeso a testa in giù sopra un ponte e violentato: scena ripresa da un telefonino e diffusa.

Del “branco”, composto soprattutto da coetanei, ancora alle scuole medie per le numerose bocciature, facevano parte anche altri cinque minori tra i 15 e i 16 anni, accusati di aver concorso insieme agli arrestati a una serie di atti di vandalismo contro treni: lanci di sassi, finestrini rotti con i martelletti frangivetro, estintori lanciati all’interno delle carrozze.

 I carabinieri di Vigevano li hanno arrestati e condotti all’istituto penale minorile Beccaria di Milano con accuse che vanno dal concorso in violenza sessuale alla riduzione in schiavitù, dalla pornografia minorile, alla violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato alla vittima. Oltre ai quattro arrestati vi è un ragazzino tredicenne coinvolto, legalmente non imputabile: la sua posizione, vista la pericolosità sociale, è al vaglio per un eventuale misura di prevenzione.

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