Parma: Totò Riina in ospedale. E’ molto grave

Totò Riina sta molto male. Il suo ricovero all'ospedale di Parma conferma che la salute del boss è molto precaria. Nell'ultimo anno si tratta del terzo ricovero. Totò Riina non potrà nemmeno presentarsi al processo Borsellino Quarter

Parma: Totò Riina in ospedale. E’ molto grave

Una sorte sempre più incerta quella del boss di Cosa Nostra, l’85enne Totò Riina dopo gli ultimi ricoveri, nelle ultime ore è stato nuovamente ricoverato all’ospedale di Parma per gravi condizioni di salute dovute al cuore, di cui soffre da tempo.

Toto Riina, ex padrino di Corleone, è stato arrestato il 15 gennaio 1993 dopo anni di latitanza, e dal 2013 è detenuto in regime di 41bis nell’istituto penitenziario di Parma.

Totò Rinna è sempre oggetto delle notizie di cronaca, e negli ultimi tempi, il boss ha dichiarato agli agenti penitenziari, che a farlo arrestare sono stati Bernardo Provenzano e Vito Ciancimino, evidenziando l’anomala situazione della sua latitanza durata 25 anni in campagna, senza che nessuno lo cercasse. Tra le recenti affermazioni del boss corleonese vi è la descrizione di Andreotti come un “gentiluomo”, e il ritenersi estraneo alla preparazione della bomba nella strage di Capaci.

Gli attuali problemi di salute di Totò Riina, non consentono al boss di presentarsi il prossimo 17 dicembre 2015 al processo Borsellino Quarter, che si svolgerà davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta.

La notizia del ricorvero di Riina è stata comunicata dal suo legale Luca Cianferoni, che in una nota al collegio giudicante, ha fatto sapere le precarie condizioni di salute del suo assistito, condizioni sicuramente peggiori e più preoccupanti rispetto a quelle che in passato, soprattutto nel corso dell’ultimo annp, lo hanno fatto finire sia nell’ospedale Maggiore di Parma che nell’ospedale di Milano.

Il processo Borsellino Quarter non vedrà nemmeno l’intervento di Giorgio Napolitano, la cui testimonianza, che inizialmente era ritenuta valida per le indagini sulla strage di via d’Amelio e sui rapporti con la criminialità organizzata siciliana e gli esponenti delle istituzioni, ma che è ormai considerata da diverse settimane, una deposizione superflua. Le condizioni del boss corleonese hanno convinto i suoi legali a chiedere al tribunale di Sorveglianza, di valutare un’alternativa al carcere duro.

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