Papa: “Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi è attentato alla vita”

Durante l’incontro promosso dall’Associazione Scienza e Vita il Pontefice ha detto che abbandonare i migranti in mare significa condannarli a morte e non rispettare la loro dignità di esseri umani

Papa: “Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi è attentato alla vita”

È un “attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia”. Così Papa Francesco durante l’incontro promosso dall’Associazione Scienza e Vita che ha avuto luogo nella Sala Clementina, in Vaticano. Per il Papa, che ha incentrato l’intero discorso sul tema della vita, “una società giusta riconosce come primario il diritto alla vita dal concepimento fino al suo termine naturale”.

Inoltre, “il grado di progresso di una civiltà si misura proprio dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili, più che dalla diffusione di strumenti tecnologici. È attentato alla vita la piaga dell’aborto. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma anche l’eutanasia”.

Abbandonare uomini, donne e bambini in mare segna un’incapacità di custodire la vita, resa ancora più grave dal fatto che questa è un’azione volontaria alla quale si può e si deve trovare una soluzione. Amare la vita significa “prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente“, e per questo motivo occorre “rilanciare una rinnovata cultura della vita, che sappia instaurare reti di fiducia e reciprocità e sappia offrire orizzonti di pace, di misericordia e di comunione”.

Abbandonare “i nostri fratelli sui barconi” vuol dire lasciarli volontariamente morire, vuol dire attentare alla loro vita e negargli la loro dignità di esseri viventi. Ad intervenire sull’argomento migranti anche il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti Antonio Maria Vegliò, che su Radio Vaticana ha sottolineato che “il sistema delle quote non è umano”.

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