Papa Francesco: “Inferno per i corrotti”

Papa Francesco usa parole dure nei confronti delle persone corrotte, degli schiavisti e dei trafficanti di armi. Per loro l'Inferno

Papa Francesco: “Inferno per i corrotti”

Parole dure quelle di Papa Francesco nei confronti dei corrotti, degli schiavisti e dei fabbricanti di armi, che per amore del denaro calpestano il prossimo. In una società sempre più dilaniata dalla corruzione e dall’interesse per il denaro, quindi, Papa Francesco ha voluto sottolineare ancora una volta il suo no a questo tipo di atteggiamento ed ha ricordato, invece, il volere di Cristo.

«Il timore di Dio è anche un allarme di fronte alla pertinacia del peccato: nessuno porta con sé dall’altra parte soldi, potere, vanità e orgoglio. Penso alle persone che hanno responsabilità sugli altri e si lasciano corrompere; penso a coloro che vivono della tratta delle persone e del lavoro schiavo, penso ai fabbricanti di armi che sono mercanti di morte. Ce ne sono qui? No. Nessuno, nessuno di questi è qui, non vengono a sentire la parola di Dio» ha detto papa Francesco durante l’Udienza Generale sul settimo dono dello spirito Santo, il timore di Dio appunto. “Un giorno tutto finisce e nessuno può portare dall’altra parte il frutto della sua corruzione” ha ricordato Bergoglio.

«Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, la vanità, il potere, l’orgoglio, allora – ha spiegato il Papa – il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Così non sarai felice». Bergoglio ha anche ricordato «come il timore di Dio venga invece ad assumere in noi la forma della docilità, della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza» ha continuato Papa Francesco.

«Ecco perché – ha rilevato Papa Francesco – abbiamo tanto bisogno di questo dono dello Spirito Santo. Il timore di Dio ci fa prendere coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù e nel lasciare che il Padre possa riversare su di noi la sua bontà e la sua misericordia».

«Cari amici – ha continuato il Pontefice – il Salmo 34 ci fa pregare così: `Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libertà». «Chiediamo al Signore – ha poi concluso – la grazia di unire la nostra voce a quella dei poveri, per accogliere il dono del timore di Dio e poterci riconoscere, insieme a loro, rivestiti della misericordia e dell’amore di Dio, che è il nostro padre, il nostro papà. Così sia!» ha concluso Papa Francesco.

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