Papa Francesco: il martirio è coerenza di vita

Ieri, Papa Francesco - nella basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, dedicata ai martiri - ha ricordato i martiri di oggi, chiedendo a tutti i cristiani di vivere il martirio della coerenza di vita.

Papa Francesco: il martirio è coerenza di vita

Papa Francesco ha presieduto, ieri 22 aprile, alla Liturgia della Parola che è stata celebrata nella basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina. Nella basilica, consacrata al culto dei “martiri” del XX e XXI secolo, il Papa ha affermato che “La Chiesa è Chiesa se è Chiesa di martiri“, e ha chiesto aiuto e attenzione per i profughi, che nei campi di rifugiati, spesso, vivono come in campi di concentramento. Una folla di gente lasciata lì e i Paesi che li accolgo sono lasciati soli, mentre “gli accordi internazionali sembrano più importanti dei diritti umani“.

A braccio, ormai sulla porta della Basilica, Papa Francesco chiede di riflettere sulla crudeltà che ogni giorno si accanisce su tante persone, poi accenna allo sfruttamento di molta gente. Le persone arrivano sui barconi, dopo la prima accoglienza non si fermano in Italia e in Grecia, definiti “generosi” dal Papa, e hanno bisogno di Paesi accoglienti. Fa riflettere: “Se in Italia si accogliessero due migranti per municipio, ci sarebbe posto per tutti. Che questa generosità da Sicilia, da Lesbo, e dal Sud, contagi anche il Nord”. Piuttosto forti le parole: “Noi siamo una civiltà che non fa figli, ma anche chiudiamo la porta ai migranti. Questo si chiama suicidio“.

Nell’omelia, il Papa ha sottolineato l’importanza del ritrovarsi nella Basilica di San Bartolomeo, la storia antica del martirio si congiunge alla memoria dei nuovi martiri, i tanti cristiani uccisi – perché discepoli di Gesù – dalle folli ideologie del secolo scorso. L’eredità che ci lasciano ci dona pace e unità, perché ci insegnano che si può lottare contro prepotenze, violenze, guerra, con la forza dell’amore e con la mitezza, con pazienza e con la pace.

Papa Francesco ha ricordato i martiri nascosti, gli uomini e le donne che restano fedeli alla forza pur mite dell’amore e alla voce dello Spirito Santo, quei cristiani che nella vita quotidiana aiutano i fratelli e amano Dio senza riserve. Nelle immancabili difficoltà del quotidiano, il Papa ha ricordato le parole di Gesù: “Non spaventatevi! Il mondo vi odierà; ma sappiate che prima di voi ha odiato me“.

La Chiesa – ha aggiunto – ha bisogno di martiri, di testimoni, dei santi della vita ordinaria, vissuta con coerenza; ha bisogno di testimoni che con la grazia di Dio sono capaci di donare la vita, fino alla morte. “Tutti costoro sono il sangue vivo della Chiesa“.

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