Come ben sappiamo, il tema dei migranti non è nuovo a Papa Francesco che, fin dall’inizio del suo Pontificato, ha speso numerose parole sull’aiuto umanitario, soprattutto in questo periodo, durante il quale l’Europa sta venendo messa davvero alla prova sulla gestione dell’enorme numero di migranti che premono sulle frontiere di diversi Paesi per entrare – appunto – in territorio europeo.
Anche durante l’ultima messa del suo recente viaggio in Messico, il Pontefice non ha perso l’occasione per ribadire i concetti di fratellanza e di unione, riuscendo a parlare contemporaneamente a due Stati, in quanto il palco dal quale parlava era situato sul confine.
Il Papa, durante l’Angelus, si è rivolto in particolare alla Grecia ed agli altri Paesi che sono, ormai da molti mesi, in prima linea riguardo ai profughi e ai numerosi arrivi di migranti. Su questa base ha chiesto agli altri Paesi membri dell’Europa di aiutare gli Stati da sempre coinvolti nell’accettazione dei flussi migratori, fenomeno che sta mettendo davvero in ginocchio l’Europa ed i trattati sui quali essa poggia.
Durante la sua preghiera, il Santo Padre non ha mancato di esprimere la sua vicinanza agli abitanti delle Isole Fiji, che sono state colpite da un devastante ciclone; inoltre, ha voluto prestare particolare attenzione ad un gruppo di fedeli in Piazza San Pietro in occasione della Giornata per le Malattie Rare, a loro ha dedicato una preghiera ‘speciale’ ed un particolare incoraggiamento ad andare avanti.
Bergoglio ha rincarato la dose, riguardo i migranti, dicendo che scaricare le responsabilità tra un Paese e l’altro non fa che alimentare l’odio e le difficoltà.
Intanto, in queste ore, sono ben 7mila i profughi che stanno cercando di forzare i blocchi macedoni e si sono registrati numerosi scontri tra migranti e polizia che è arrivata a dover usare i gas lacrimogeni per disperdere la folla che premeva contro le barriere.