Papa Francesco: battesimo in Cappella Sistina per 28 bambini

Sono 28 i bambini battezzati da Papa Francesco domenica 8 gennaio: 13 femmine, e 15 maschi. E sabato 14 gennaio, il Battesimo verrà conferito a 8 bambini nati nelle zone del terremoto

Papa Francesco: battesimo in Cappella Sistina per 28 bambini

Nella prima domenica dopo l’Epifania, quest’anno l’8 gennaio, la Chiesa cattolica celebra il Battesimo di Gesù, ed è in questa occasione che, come da tradizione, il Santo Padre conferisce il battesimo a 28 bambini: 13 femmine, e 15 maschi. La celebrazione si svolgerà nella Cappella Sistina alle ore 9.30.

Il battesimo è un momento importante che coinvolge non solo i piccoli e i genitori, ma la Chiesa intera. Ricevere il battesimo significa – dice il Catechismo – essere immersi nella morte di Cristo, e con lui risorgere, divenire “nuova creatura”. Il sacramento rimette ogni peccato, originale e personale, e stabilisce un rapporto di appartenenza a Cristo, “per sempre”.

Lo scorso anno, il Papa, in questa occasione, ai genitori e ai padrini ricordava di tenere viva la fiamma della fede, tra l’altro diceva che è questa la più grande eredità che un genitore può lasciare ai propri figli. Invitava tutti, poi, a festeggiare la data del proprio battesimo, perché è la data che segna la propria rinascita come figli di Dio. E a tutti, temendo che la data fosse caduta in oblio, aveva lasciato un compito per casa: “andare a cercare la data, chiedendo per esempio ai genitori, ai nonni, ai padrini, o andando in parrocchia”.

Il 14 gennaio, poi, sarà una data importante per 8 bambini di Amatrice e di Accumoli, zone colpite dal terremo. I piccoli, tutti nati dopo il 24 agosto, riceveranno il battesimo da Papa Francesco nella cappella di Casa Santa Marta. Il Santo Padre ha accolto in questo modo l’invito di una mamma che, presentando il proprio figlio al Papa durante la visita ad Amatrice, aveva espresso il desiderio del battesimo. Ad annunciarlo, è stato monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

Il gesto riafferma la vicinanza di Papa Francesco alla popolazione duramente colpita. Qualche giorno fa, il 5 gennaio scorso, ricevendo i terremotati, aveva detto: “Per ricostruire, ci vogliono il cuore e le mani, le nostre mani, le mani di tutti. Quelle mani con le quali noi diciamo che Dio, come un artigiano, ha fatto il mondo. Le mani che guariscono”. “La vicinanza – afferma sempre il Papa – ci fa più umani, più persone di bene, più coraggiosi. Una cosa è andare soli, sulla strada della vita, e una cosa è andare per mano con l’altro, vicino all’altro”.

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