Padova: bambino di 4 anni colpito da meningite da meningococco

La pronta diagnosi dei medici salva un bambino di 4 anni colpito dal virus di meningite da meningococco. Allarmati i genitori dei 136 bambini con cui il piccolo aveva giocato durante il Grest parrocchiale.

Padova: bambino di 4 anni colpito da meningite da meningococco

Il comunicato arriva direttamente dalla Direzione Generale dell’Azienda ULSS 16 di Padova: è stato riscontrato un caso di meningite da meningococco.

I sintomi della febbre, forte mal di testa e manifestazioni cutanee hanno fatto pensare subito alla meningite. La diagnosi e la cura immediate con la somministrazione di antibiotici, da parte dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Piove di Sacco e il conseguente trasferimento a Padova nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica, hanno dato subito segnali di speranza.

In poche ore il miglioramento dello stato di salute del bambino è stato visibile. Come in ogni caso di meningite il personale dell’Uoc Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione di Ulss 16 ha avviato immediatamente un’inchiesta per capire con chi il bambino è stato in contatto nelle ultime settimane. Oltre alla famiglia il bambino aveva frequentato il Grest parrocchiale in un Comune piovese vicino a quello di residenza.

Di qui la necessità da parte dell’Uoc d’incontrare subito gli animatori del Grest e i genitori dei 136 bambini che avevano giocato con il piccolo nel centro estivo. L’incontro è passato dall’informazione sui rischi della meningite alla profilassi atta a contrastare l’eventuale virus. Così i familiari del bambino, i 30 animatori, i 136 bambini del Grest hanno iniziato la cura a base di antibiotico.

La popolazione del piovese si è allarmata e il Pronto Soccorso di Piove di Sacco si è trovato di fronte a una marea di richieste di spiegazioni. L’Azienda conferma che il caso è isolato e non esiste nessun allarme sanitario, si tratta di un caso sporadico. Nel 2015 l’ULSS 16 aveva registrato 3 casi di meningite da meningococco e nel corso di quest’anno è il secondo caso.

Ribadisce l’ULSS 16 che il caso, non ha nessun legame con quando accaduto a Susanna Rufi, la giovane che era stata a Cracovia per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù nei giorni scorsi.

 

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