Orrore in casa di riposo: anziani costretti a mangiare per terra come cani

Un altro scenario degradante è stato scoperto in una casa di riposo a Nuoro, in Sardegna: gli operatori sanitari usavano violenza sui pazienti, maltrattandoli e costringendoli a mangiare da terra.

Orrore in casa di riposo: anziani costretti a mangiare per terra come cani

Un’altra casa di riposo dell’orrore è stata portata alla luce, e questa volta lo scenario delle atrocità contralta con gli orripilanti crimini commessi, poiché tutto è avvenuto a Nuoro, nella splendida e selvaggia Sardegna. Oggetto delle attenzioni degli inquirenti è stata la casa di riposo “L’accoglienza“, localizzata in via Aosta, segnalata per via di possibili violenze ed abusi perpetrati dagli operatori ai danni dei pazienti.

Gli investigatori hanno così iniziato la loro indagine, portando alla luce risvolti a dir poco raccapriccianti grazie alle oramai consuete registrazioni ottenute grazie a telecamere a circuito chiuso. Tre membri del personale sono stati arrestati in seguito allo scandalo: Gianluca Porcu (38) e Ignazio Poggiu (55) sono finiti in carcere, mentre per Rosanna Serra, 56enne direttrice della struttura, sono scattati gli arresti domiciliari.

Altri tre operatori sono stati sottoposti ad obbligo di dimora: si tratta di Maria Laura Cadau (47), Luciano Mulas (37) e Nikaj Genci (47). La sfilza di accuse ai danni degli imputati è tanto lunga quanto terribile: i sei indagati sono infatti accusati a vario titolo di violazione dei doveri inerenti le funzioni e maltrattamenti continuati ed aggravati da lesioni gravi.

In aggiunta a ciò, gli imputati dovranno inoltre rispondere di crudeltà aggravata da minorata difesa delle parti offese in ragione dell’età avanzata e delle patologie degenerative. In sintesi: di torture gratuite e reiterate a danni di soggetti incapaci di difendersi. Le perquisizioni domiciliari hanno poi confermato il quadro della situazione, grazie alla documentazione scoperta dagli inquirenti.

La casa di riposo era già nota alle forze dell’ordine, essendo stata messa sotto sequestro a giugno 2015 per via delle sue pessime condizioni igieniche. Tuttavia una volta che la situazione era stata riportata appena sopra la soglia del tollerabile, la struttura era stata riaperta. Ma al suo interno gli anziani, molti dei quali affetti da handicap o gravemente malati, venivano picchiati, insultati, derisi e torturati dagli operatori.

In alcuni casi, gli imputati si divertivano addirittura a farli mangiare dal pavimento “come i cani”. La direttrice della casa di riposo dovrà rispondere anche alle accuse di violenza e minacce nei confronti dei suoi dipendenti, che ha provveduto ad intimidire allo scopo di ottenere deposizioni a lei favorevoli al cospetto delle autorità.

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