Omicidio in tangenziale a Bologna sotto gli occhi dei genitori

Marialaura Di Benedetto, la ragazza di 29 anni travolta venerdì 14 aprile 2017 sulla tangenziale di Bologna, è morta sotto gli occhi dei genitori. Nel mirino degli inquirenti, anche le corse clandestine tra auto truccate.

Omicidio in tangenziale a Bologna sotto gli occhi dei genitori

Marialaura Di Benedetto, la ragazza di 29 anni originaria di Caltagirone, in provincia di Catania, ma da anni residente a Bologna, si trovava in sella alla sua moto Aprilia nella tarda serata di venerdi 14 aprile 2017 quando, improvvisamente, è stata tamponata e letteralmente travolta da un’auto guidata da un ragazzo di 23 anni di Marzabotto, comune sulle colline del capoluogo emiliano.

Conseguentemente all’urto, la ragazza è stata sbalzata dalla moto e, cadendo, ha sbattuto la testa morendo sul colpo, mentre la moto è rimasta incastrata sotto l’auto del ragazzo che, dopo l’incidente, è fuggito lasciando sul posto un amico di 21 anni, e inscenando un finto furto della propria auto.

Tra i testimoni dell’incidente, oltre all’amico del ragazzo che si trovava alla guida dell’auto, c’erano, a poca distanza, anche i genitori di Marialaura Di Benedetto.

Il padre ha avuto un malore, ed è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola, dove, per ironia della sorte, la moglie lavora come infermiera.

Oltre ad ascoltare i testimoni, gli inquirenti controlleranno anche le telecamere che si trovano nella zona, per avere maggiori elementi a disposizione per le indagini, che si potrebbero incentrare sulle corse clandestine tra auto truccate.

Sì, perché, proprio vicino all’uscita 13 della tangenziale di Bologna, si trova un autolavaggio che è risaputo essere ritrovo di appassionati di automobili.

Fanno due chiacchiere, un aperitivo, e commentano le modifiche fatte alle proprie automobili.

Questa abitudine è da tempo nel mirino della polizia municipale di San Lazzaro di Savena, e dei carabinieri.

E sul profilo Facebook del ragazzo di 23 anni di Marzabotto, trapela proprio questa passione per le auto modificate.

Resta da capire se il ragazzo stesse tirando l’auto a tutta velocità solo per mostrare la potenza del mezzo all’amico, o se la ragazza malcapitata si sia trovata casualmente su una pista improvvisata di auto truccate.

Una cosa è certa: il reato di omicidio stradale, di cui è imputato il 23enne, è punito con una pena non inferiore ai 5 anni di reclusione in caso di fuga, e con la revoca della patente per almeno 15 anni.

E il ragazzo di Marzabotto ha alle spalle anche un altro precedente per guida in stato di ebbrezza, con conseguente sospensione della patente.  

Continua a leggere su Fidelity News