Nuove regole, premi per chi collabora e licenza d’uccidere per 007

Con il nuovo provvedimento che regola le norme dei servizi segreti gli agenti 007 potranno avere colloqui con detenuti, finora non concessi dalla legge. Al vaglio anche alcune speciali "garanzie funzionali"

Nuove regole, premi per chi collabora e licenza d’uccidere per 007

Nuove misure sono state predisposte dal sottosegretario con delega ai Servizi, Marco Minniti, per quanto riguarda il pacchetto anti-terrorismo che mercoledì dovrebbe andare in Consiglio dei ministri mercoledì.

Tra i nuovi provvedimenti è indicato il rilascio di permessi di soggiorno a “fini informativi”: secondo il sottosegretario è un modo per incentivare il contributo delle fonti utilizzate dai servizi nella lotta contro il fenomeno jihadista. E’ stata anche confermata la possibilità per gli 007 di ottenere colloqui con detenuti, che fino adesso erano vietati dalla legge. Inoltre sono state aggiunte altre garanzie funzionali per gli agenti che operano in luoghi ad alto rischio per la loro vita, e sarà data possibilità di testimoniare sotto falso nome.

Previsti anche 100 assunzioni nei prossimi tre anni nell’intelligence per assumere specialisti che abbiano dimestichezza sul radicalismo islamico, conoscenza delle lingue rare e particolare abilità sulla sicurezza cibernetica. La cifra destinata a reperire queste figure professionali è pari a 5 milioni di euro. Il decreto antiterrorismo doveva essere presentato prima ma poi la sua presentazione era passata alla prossima settimana per una richiesta avanzata dal Copasir, che consiste nella concessione di maggiori “garanzie funzionali” agli 007 infiltrati nei gruppi terroristici. 

La legge che regola l’intelligence ha finora concesso tra le garanzie funzionali per gli agenti la possibilità di compiere una serie di reati senza essere puniti. Ovviamente si tratta di reati che hanno lo scopo di tutelare le finalità istituzionali dei servizi. Le condotte illecite devono essere sottoposte al vaglio dal presidente del Consiglio o dall’Autorità delegata.

Tra i reati che uno 007 può compiere vi sono quelli che mettono la vita in pericolo, la libertà personale, l’integrità fisica,  la libertà morale, ma anche la salute e l’incolumità di altre persone. Il provvedimento prevede l’inserimento di nuovi paletti che aiuterebbero gli agenti a difendersi in caso di operazioni antiterrorismo, come quello di concedere, ad un agente segreto sotto copertura, di rispondere col nome falso in caso di procedimento avviato nei suoi confronti, in modo da mantenere la copertura e non rivelare a sua vera identità. Le operazioni dell’intelligence hanno portato a tante scoperte di atti di terrorismo che sono state bloccate dall’attività ma anche dall’abilità di numerosi agenti 007 che hanno dedicato la loro vita al servizio dello stato.

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