Niente processione a Sant’Onofrio per ‘ndrangheta

A Sant'Onofrio niente processione per 'ndrangheta. La decisione è stata presa dal comitato per l'ordine e la sicurezza per evitare che persone legate alle cosche ndrine fossero i portatori delle statue dell'Affruntata

Niente processione a Sant’Onofrio per ‘ndrangheta

A Sant’Onofrio niente processione per ‘ndrangheta. Nel paese calabrese, in provincia di Vibo Valentia, non si è tenuta quest’anno a Pasqua la tradizionale Processione dell’Affruntata. La decisione è stata presa dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per infiltrazioni mafiose. Il rischio, secondo le autorità, era che i portatori delle statue potessero essere legati alle cosche locali.

Fino a qualche anno fa i portatori venivano scelti con un’asta, si mettevano soldi in delle buste sigillate e chi offriva di più veniva preso per portare le statue, ma il problema era che i boss locali venivano favoriti con questo sistema e usavano la processione per far sottomettere pubblicamente i nuovi affiliati. Questi ultimi erano sempre i portatori di San Giovanni e dovevano giungere davanti alla statua di Cristo Risorto correndo e poi inginocchiandosi. Veniva usato così il rito religioso per omaggiare i più potenti capi delle famiglie locali della ‘ndrangheta. Successivamente il procedimento per decidere i portatori è stato cambiato e ora si decide con un sorteggio di nomi, la cui lista viene consegnata alle forze dell’ordine che effettua dei controlli sulle persone estratte.

Il comitato per la sicurezza, però, ha scoperto che il sorteggio è truccato sempre per favorire personaggi legati alle cosche ‘ndrine. Da qui è arrivata la decisione di commissariare l’Affruntata. La comunità religiosa aveva, quindi, proposto di far portare le statue a persone di fiducia della parrocchia e delle confraternite, ma secondo il comitato di sicurezza non c’era il tempo per convocarli e aveva fatto la controproposta di designare come portatori i volontari della Protezione Civile, ma la gente di Sant’Onofrio non ha accettato, forse sarebbe stato un eccessivo affronto verso le famiglie dei boss. Così non riuscendo a trovare un accordo, la processione è stata annullata.

A dare notizia della mancata festa pasquale è stato Don Luigi Renzo, Vescovo di Mileto. Il quale non è stato consultato dal comitato di sicurezza, ma gli è stata solo comunicata la decisione già presa. Non ha avuto nessuna voce in capitolo e per questo è rammaricato, perché non tutta la gente del paesino calabrese è mafiosa.

Già qualche anno fa ci fu il rischio di annullare la processione, quando lo stesso Vescovo Renzo aveva deciso di non far partecipare “persone discusse”. Tanto che le cosche locali avevano reagito prendendo a pistolate la casa del priore responsabile della confraternita che doveva portare le statue. In quel caso l’Affruntata venne solo rimandata di qualche giorno e si tenne in un clima pieno di tensione.

Per evitare possibili scontri e malcontenti, il Vescovo si è comunque recato a Sant’Onofrio per celebrare la consueta Messa Pasquale ed ha addirittura cacciato i molti giornalisti che erano accorsi in chiesa per documentare l’evento, scatenando l’applauso dei fedeli.

Anche in un altro paese vicino, a Stefanaconi, c’è stato il rischio di annullare la processione, ma alla fine la gente ha acconsentito che i portatori delle statue della Madonna e di Cristo fossero i volontari della Protezione Civile. Non è mancato il dissenso e solo metà paese ha partecipato al rito religioso.

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