Nessuna speranza per Erika, travolta dai tifosi a Piazza San Carlo

La 38enne, travolta dai tifosi in fuga a Piazza San Carlo, non ce la farà: i danni celebrali sono troppo gravi. Il piccolo Kelvin, di 7 anni, ritorna a casa.

Nessuna speranza per Erika, travolta dai tifosi a Piazza San Carlo

Torino. Purtroppo, non restano più speranze per Erika Pioletti, la 38enne di Domodossola ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dopo la terribile notte dello scorso 3 giugno, quando è stata travolta dalla folla di tifosi in fuga in Piazza San Carlo, durante la finale di Champions League.

La donna è rimasta schiacciata dalla calca spaventata, subendo gravi danni celebrali da cui, fanno sapere fonti sanitarie, non ci si aspettano più miglioramenti.

Insieme a questa notizia, orribile e triste, negli scorsi giorni è arrivata anche qualche buona notizia: Kelvin, il bambino di 7 anni ferito nella stessa notte di paura che non ha lasciato scampo alla povera Erika, è finalmente ritornato a casa, dopo aver trascorso dieci interminabili giorni all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove era stato ricoverato per un trauma toracico.

Reanto Saccone, il prefetto di Torino, è tornato proprio oggi sui fatti di Piazza San Carlo, durante il convengo dell’Anci Piemonte, a Masino.
Queste le sue parole: “Sarà compito di sindaci e prefetti far rispettare la circolare inviata dal capo della Polizia Franco Gabrielli, sull’ordine pubblico durante le manifestazioni di piazza“, volendo sottolineare che il momento non va caricato di irragionevolezza, e che – per quanto accaduto – non c’è un solo responsabile.

Parole forti e che trovano la maggior parte delle persone d’accordo su quanto detto, ma in questo momento è stato chiesto di abbandonare le armi, e stare vicino alle famiglie che hanno perso persone importanti in una notte in cui – invece di riempire una piazza di supporto –  la si è riempita di urla di terrore. 

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