Mondiali 2014: proteste e scioperi a San Paolo

Proteste e scioperi per i Mondiali di calcio: strade intasate e code di oltre 200 chilometri bloccano le arterie di San Paolo, con forti disagi per gli automobilisti. Richiesto l'aumento del salario

Mondiali 2014: proteste e scioperi a San Paolo

I Mondiali 2014 sono iniziati ma le proteste e i disagi in Brasile non si placano. L’evento, che ha interessato l’intera città di San Paolo e i dintorni con diverse opere di costruzione, ha causato forti contrasti nella popolazione che non ha approvato buona parte delle decisioni prese in vista dell’occasione dei Mondiali e che adesso ha deciso di sostenere lo sciopero dei lavoratori che richiedono un aumento di salario. Proprio a San Paolo si è verificata una coda lunga diversi chilometri, ben 250, per lo sciopero sostenuto dagli addetti ai lavori nella metropolitana, che hanno deciso di protestare per richiedere l’aumento della paga.

La richiesta dei lavoratori corrisponderebbe a circa il 16,5% e interessa ben ben quattro milioni e mezzo di cittadini, una fetta consistente del paese, che desidera l’aumento per migliorare le già precarie condizioni di vita. La formazione della lunga fila di veicoli è la prima che accade quest’anno a San Paolo, ma è la terza della storia per proporzioni, e che rivela chiaramente la partecipazione in massa della popolazione. Altri scioperi hanno interessato numerose zone del Brasile: Recife, Bahia, Salvador e anche a Rio de Janeiro, dove si terrà l’ultima partita dei Mondiali, si è verificata un’altra protesta dei lavoratori.

Lo sciopero organizzato dai sindacati nella giornata di apertura dei Mondiali, il 12 giugno, ha provocato forti disagi e ha visto il formarsi di una coda di 250 chilometri, mentre i lavoratori si astenevano dal lavoro per 5 giorni. Lo sciopero è anche cominciato per protestare contro la crisi economica che attanaglia il paese e verso cui i lavoratori pretendono delle risposte concrete. La città si è come paralizzata e la tensione ha causato provocazioni tra i manifestanti, che, d’accordo con i sindacati, hanno per fortuna deciso di interrompere lo sciopero ad oltranza.

La situazione in Brasile è davvero disperata; la città offre contrasti di ricchezza ostentata e tanta povertà nelle favelas, piene di persone che non sanno come andare avanti e dove regnano situazioni di assoluto degrado. Da appassionati di calcio, i brasiliani hanno forse pensato che per il momento vale la pena godersi l’atmosfera dei Mondiali e rimandare a dopo le decisioni e le richieste da fare al governo.

 

 

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