Luca Adami, uno studente universitario di 21 anni è morto affogato nel tentativo di recuperare le chiavi della sua auto cadute in un tombino.
Il ragazzo, nel tentativo di riprenderle, ha sollevato la grata inserendo nella cavità profonda un metro e mezzo con un livello d’acqua di circa 30/40 cm la testa e le braccia. Le spalle sono rimaste incastrate e non è più riuscito a tirare fuori la testa dall’acqua, probabilmente perdendo i sensi per i miasmi: una telecamera di sorveglianza ha ripreso quei terribili minuti in cui il ragazzo, dispertatamente, cercava di uscire dal tombino. Nessuno passava per la via, la morte è sopraggiunta dopo pochi minuti.
La tragedia è avvenuta alle 2.15, in via Santa Maria, in centro ad Abbiategrasso. Due ragazzi che rientravano a casa a piedi hanno trovato il corpo dando immediatamente l’allarme. I carabinieri di Abbiategrasso, diretti da Antonio Bagarolo, hanno ricostruito la tragedia attraverso le immagini delle telecamere di sicurezza. Il giovane che apre la grata, infila il corpo per metà nel tombino e poi cerca di uscirne, invano. Sul fondo del tombino i carabinieri hanno trovato le chiavi della sua Punto, parcheggiata a circa 200 metri.
Luca, figlio di uno dei titolari di un’autofficina di Abbiategrasso, si era diplomato al “Liceo Linguistico Quasimodo” di Magenta e studiava Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi di Milano. Nel 2013 si era candidato per entrare nella Consulta Giovani del Comune.
Nicola Capello, responsabile della Consulta Giovani, ricorda l’amico come un ragazzo intelligente, profondo, intuitivo, capace di proporre idee estremamente valide per la sua città.