Meriam in Italia: è la fine di un incubo

E' giunta questa mattina a Roma Meriam Isha Ibrahim, giovane sudanese di origine musulmana, ma cristiana, accusata di apostasia, l'arrivo nell'aeroporto di Ciampino segna la fine di un incubo iniziato qualche mese fa.

Meriam in Italia: è la fine di un incubo

E’ giunta questa mattina  a Roma Meriam Isha Ibrahim, giovane sudanese di origine musulmana, ma cristiana, accusata di apostasia. Per Meriam e la sua famiglia l’arrivo all’aeroporto di Ciampino ha segnato la fine di un incubo iniziato pochi mesi fa quando il 15 maggio, in seguito al matrimonio con il fidanzato Daniel Wani,  è stata processata e condannata a morte e a 100 frustate per adulterio, proprio per aver sposato un cristiano, e per aver rinnegato l’Islam.

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In seguito alla sentenza, la giovane donna è stata arrestata e messa in prigione insieme a suo figlio di 20 mesi mentre era incinta: la vicenda ha provocato scalpore e shock a livello internazionale, tanto che sono scattate fin da subito iniziative internazionali al fine di ottenere la sua liberazione. Lo stesso premier italiano, Matteo Renzi, nel suo discorso di apertura del semestre italiano dell’Unione Europea ha citato  la vicenda di questa giovane donna e quella delle ragazze nigeriane sequestrate da estremisti islamici di Boko Haram, sottolineando che Se non c’è una reazione europea non possiamo sentirci degni di chiamarci Europa.

Meriam ha dimostrato grande forza e determinazione non solo replicando, al giudice che le aveva chiesto di convertirsi all’Islam, Io sono cristiana e non ho commesso apostasia, ma soprattutto partorendo una bambina in catene. La speranza per Meriam e per la sua famiglia si riaccende quando il 23 giugno la Corte d’Appello sudanese ha annullato la condanna, decidendo così per la sua liberazione, ma la felicità dura poco: il giorno successivo al suo rilascio viene nuovamente arrestata all’aeporto di Khartoum, dove insieme al marito e ai due figli stava per imbarcarsi su un volo con destinazione Stati Uniti.

Nuovamente rilasciata, la donna, con la sua famiglia, si è rifugiata presso l’ambasciata americana a Khartoum dove ha ricevuto il passaporto con cui ha potuto lasciare il Sudan, alla volta degli Stati Uniti, paese di origine del marito.

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Nel lieto fine della vicenda di Meriam c’è anche un po’ d’Italia: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie e dal Ministro degli Affari Esteri, Federica Mogherini, ha accolto la giovane donna, con i due figli e il marito e ha dichiarato oggi è un giorno di festa, precisando il lavoro straordinario svolto dal viceministro degli Esteri Lapo Pistelli.

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