Meluzzi: "Dopo stupro di Rimini, quella dei carabinieri è diventata la notizia più importante, fumus strategico"

Lo psicologo Alessandro Meluzzi ha rilasciato un'intervista ad "Intelligonews" ove analizza i casi di stupro avvenuti in Italia concentrandosi sullo schieramento fra innocentisti e colpevolisti e sulle capacità di discernimento di una società acritica.

Meluzzi: "Dopo stupro di Rimini, quella dei carabinieri è diventata la notizia più importante, fumus strategico"

Le violenze sessuali avvenute in queste settimane hanno acceso ferventi dibattiti: nel caso dei carabinieri accusati di stupro si sono fronteggiati due schieramenti compatti ove taluni accusano le ragazze affermando che hanno provocato i due uomini mentre altri si accaniscono condannando i militari senza remore.

Alessandro Meluzzi, intervistato da “Intelligonews”, ha consegnato la sua visione dei fatti, inducendo ad una riflessione più approfondita: lo psicologo ha sentenziato che si auspicherebbe più capacità critica da parte degli italiani, la capacità di non stare né dall’una, né dall’altra parte. senza cadere nella trappola di dietrologie paranoiche.

Meluzzi ha affermato che questa contrapposizione, fra chi asserisce che gli stranieri commettano stupri dalle 4 alle 6 volte più degli italiani, e coloro che sanciscono che lo stupro sia un problema a prescindere, dovrebbe essere sovrastata da un assioma fondamentale: ossia che essendoci già stupratori autoctoni, non si dovrebbe aggravare il problema accogliendo senza controlli e senza un’adeguata educazione, persone provenienti da culture in cui lo stupro e la sopraffazione sulle donne è quotidiana, inserita in un contesto di normalità, ove vige l’infibulazione, il burqa.

Lo psicologo cerca quindi di scansionare gli eventi nella loro successione chiendosi se non sia giusto interrogarsi sul perché, a pochi giorni dallo stupro di Rimini, quella dei carabinieri di Firenze sia divenuta la notizia fondamentale. “C’è un fumus strategico? Questo non vuol dire che le ragazze sono state pagate per infangare l’Arma, ma le coincidenze sono strane. Ritengo che i carabinieri accusati possano aver commesso un reato di peculato, avuto un comportamento non etico, ma ho molti dubbi che abbiano compiuto uno stupro“.

Meluzzi, dinnanzi ad una società i cui valori sembrano volatilizzati, ove alcuno insegna la civiltà, all’insegna della liberazione sessuale, sentenzia che il problema della civitas, nell’ambito della sessualità, sia posto, sempre, tardivamente. Afferma che di sicuro ci stiamo incamminando verso gli aspetti più patologici dell’americanizzazione della società, l’assenza di chiarezza su cosa sia la sessualità e sul limite fra rapporto sessuale consenziente e stupro, ha portato alcuni college a far firmare alla ragazza una liberatoria dal ragazzo prima del rapporto.

Questo escamotage non sempre può eludere dall’accusa di stupro, perché una sentenza ha stabilito che il consenso può comunque essere revocato ad un certo punto del rapporto. “Quando si arriva a certi paradossi significa che è morta la civiltà della saggezza. Il paradosso sta nel fatto che di fronte al centesimo caso di stupro commesso da un extracomuniatio arriva un’ ola dalla curva di destra, poi se scopriamo che due carabinieri sono finiti in questa tragica vicenda, si alza un’ola dalla curva di sinistra. Questo è ridicolo oltre che pericoloso“.

In merito alle dichiarazioni del padre dei presunti stupratori marocchini di Rimini, Meluzzi ha sottolineato che il signore in questione ha perso un’ eccellente occasione per tacere, dire che i figli saranno a breve liberi non può che far indignare le vittime e chiunque ascolti tali sproloqui. Afferma che queste dichiarazioni sono frutto del clima di impunità che abbiamo contribuito a creare, aggravando il reato se a commetterlo è un italiano e adducendo giustificazioni se a compierlo è invece uno straniero.

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