Madre non fa fare compiti a casa alla figlia: "Meglio farla giocare"

Dopo la giustificazione del ragazzino che non aveva fatto i compiti per le vacanze di qualche settimana fa, un altro genitore si è sollevato contro gli esercizi per casa a Milano. Stavolta è una madre.

Madre non fa fare compiti a casa alla figlia: "Meglio farla giocare"

Una madre ha giustificato la propria figlia per la mancata esecuzione dei compiti per casa spiegando che: “Ho preferito farla giocare“, scatenando nuovamente la polemica riguardante gli esercizi assegnati ai ragazzi per tenerli “sul pezzo” anche una volta tornati a casa da scuola.

La vicenda ricorda molto da vicino un caso analogo avvenuto proprio un mese fa, quando un padre decise di scrivere una lettera all’istituto dove il figlio era iscritto, spiegando per quale ragione avesse preferito non fargli svolgere i compiti per le vacanze ritenendo invece più opportuno che si godesse appieno il periodo di sosta tra un anno scolastico e l’altro.

In questo caso però non si parla di vacanze estive, bensì nello specifico proprio degli odiatissimi (quantomeno da molti scolari) esercizi che vengono assegnati dai professori per il giorno o la settimana successivi alla lezione durante la quale sono stati assegnati. Una “perdita di tempo” a detta della madre in questione, residente a Milano, la quale ha sollevato la propria figlia dall’obbligo di svolgerli.

Anna Santoiemma, questo il nome della donna, ha quindi scritto anch’ella una lettera (analogamente al caso già citato in precedenza) immancabilmente pubblicata su Facebook, nella quale si è rivolta così alle istituzioni scolastiche: “Gentili maestre, Mariasole non ha potuto studiare storia perché dopo 8 ore di scuola, dalle 17 alle 19:30 ha dedicato il suo tempo libero restante ad attività ricreative e sportive“.

Tuttavia la lettera della madre non contiene solo l’asettica constatazione dei fatti, bensì anche una vera e propria presa di posizione contro i compiti per casa e le interrogazioni: “Basta compiti e basta torturare questi bambini dopo che passano otto ore seduti sui banchi“. La lettera è stata accolta in maniera ambivalente da molti genitori: c’è infatti chi reputa giusta la “crociata” della Santoiemma e chi, al contrario, lo ritiene un messaggio diseducativo che porterà ad un “futuro di ragazzi disadattati e falliti“.

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