Londra: aggredito a martellate dal coinquilino cattolico perchè gay. “Ho il cranio sfondato”

Un giovane gay di 18 anni è stato aggredito nel sonno con un martello dal suo coinquilino. Adesso la sua vita non sarà più la stessa, ma per i medici è un miracolo che sia ancora vivo

Londra: aggredito a martellate dal coinquilino cattolico perchè gay. “Ho il cranio sfondato”

Un giovane è stato aggredito a martellate dal proprio coinquilino mentre dormiva. La sua colpa? Essere gay.

È l’incredibile storia di Connor Huntley, 18 anni, che si è visto conficcare nel cranio un martello dal proprio coinquilino mentre riposava come sempre nel suo letto. Il giovane è stato colpito alla testa da Joseph Williams, questo il nome del suo coinquilino, ed ha riportato una terribile frattura del cranio con conseguenze estremamente devastanti per il suo cervello.

Da quel terribile giorno, infatti, Connor ha non soltanto un aspetto del tutto particolare ma anche attacchi di epilessia e problemi di movimento. Per i medici è già un miracolo che sia rimasto vivo in seguito ad un trauma talmente forte.

Il coinquilino è stato condannato a 14 anni di prigione, per un atto che rimane ancor incomprensibile allo stesso Connor. Il coinquilino, cattolico praticante, infatti, non sopportava l’omosessualità del giovane ed è arrivato a volerne la morte.

Williams è al momento tenuto in custodia presso una struttura per problemi mentali. La sua condanna è stata particolarmente dura per via dell’aggravante dell’omofobia, che ha spinto il giovane ad infierire in maniera così violenta nei confronti del suo coinquilino.

Il giudice Jeremy Donne QC ha detto a Williams durante la sentenza “Le lesioni subite da Connor Huntley erano a dir poco catastrofiche e gli hanno cambiato la vita. è fortunato a non essere morti. Lo deve soltanto alla grande bravura dei medici che si sono occupati di lui. Ma non sarò mai in grado di vivere una vita indipendente, di poter fare ciò che fanno gli altri. Gli hai portato via una buona parte della sua vita. ho visto le sue fotografie dopo il ricovero ed una parte considerevole della testa manca a causa della compressione del cervello”.

La vita di questo giovane omosessuale è cambiata per sempre e la sua colpa è stata quella di essere se stesso e di non nascondersi.

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