Lecce: Coldiretti chiede soluzione accettabile su caso Xylella

Centinaia di contadini, con i loro trattori, in marcia verso Lecce: chiedono una soluzione "accettabile" sul caso "Xylella fastidiosa" che sta causando problemi irreparabili sull'ambiente e l'economia locale

Lecce: Coldiretti chiede soluzione accettabile su caso Xylella

Centinai di agricoltori, a “cavallo” dei loro trattori, hanno partecipato alla manifestazione indetta dalla Coldiretti che si è tenuta a Lecce, per chiedere una “soluzione” sul caso “Xylella fastidiosa”.

Ci sono stati momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine: non è stato consentito l’attraversamento delle strade principali della città con i “mezzi pesanti”. E’ stato trovato un accordo facendo “deragliare” la manifestazione sulla tangenziale, per poi concludersi nel luogo previsto del raduno.

Lo stesso giorno, in un hotel della città, c’era il presidente della Regione Puglia – Emiliano – il quale è stato vittima di insulti e di sfottò dagli stessi manifestanti.

Cos’è la Xylella

La Xylella è un’infezione che colpisce gli ulivi (ma non solo), causata dal batterio ‘”Xylella fastidiosa”. Uccide gli alberi per disidratazione. Il veicolo del batterio è una specie di cicalina, nota con il nome di “sputacchina” – nome scientifico philaenus spumarius -.

Ad oggi non esiste una cura per le piante colpite, che sono destinate a morire. L’ulivo, per tutto Salento, ha una rilevanza molto importante sia dal punto di vista culturale, ma anche dal punto di vista economico. In tutta la Puglia si contano 60 milioni di Ulivi, solo il Salento ne conta oltre 11 milioni.

Di questi, più della metà – 6 milioni – sono i cosiddetti “ulivi monumentali”, che rappresentano un “asset” fondamentale del paesaggio salentino.

Gran parte dell’economia Salentina dipende da quest’albero che, grazie alle caratteristiche del prodotto finito, si ottiene un prodotto di ottima caratura: l’olio extravergine d’Oliva del Salento.

Secondo gli organi competenti – in questo caso l’Europa – l’unico modo per evitare il diffondersi del batterio è quello di evitare al “suo veicolo” – la sputacchina – di diffondersi e, affinchè questo avvenga è stato deciso che per ogni albero d’ulivo infetto devono essere abbattuti tutti gli alberi nel raggio di 100 metri dall’infezione.

Una decisione “assurda” secondo gli stessi agricoltori e molti tecnici. Questi ultimi affermano: “questa fabbrica rischia di scomparire a causa di un batterio, ma soprattutto a causa di decisioni sbagliate (e pericolose), non basate sui dati scientifici”.

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