La testimonianza dell’agente di custodia: Corona spaventato da Sculli

Il poliziotto, che controllava se l'ex fotografo dei vip rispettasse le misure di prevenzione, ha parlato nel processo che vede Fabrizio Corona imputato, dicendo che era terrorizzato da Giuseppe Sculli, legato alla ‘Ndrangheta calabrese.

La testimonianza dell’agente di custodia: Corona spaventato da Sculli

Il poliziotto del commissariato milanese Garibaldi-Venezia, che controllava se l’ex fotografo dei vip rispettasse le misure di prevenzione imposte dal giudice di sorveglianza, ha parlato in aula, nel processo che vede Fabrizio Corona come imputato con l’accusa di intestazione fittizia di beni per circa 2 milioni di euro, trovati nel controsoffitto dell’appartamento della sua collaboratrice Francesca Persi, e in depositi austriaci.

Ho visto Corona davvero spaventato perché Giuseppe Sculli è un grosso malavitoso”. L’ex calciatore di serie A gli avrebbe chiesto dei soldinon un prestito ma una grossa cifra, forse 500mila euro ma non ricordo esattamente. Io ci ho ravvisato un tentativo di estorsione“.

Fabrizio Corona era divenuto un “agente provocatore” per conto della procura di Milano e della polizia per incastrare il calciatore, Giuseppe Sculli, legato alla ‘Ndrangheta calabrese, che – secondo il paparazzo – gli aveva chiesto 500 mila euro.

L’agente ha riportato un episodio della scorsa estate, accaduto in un locale pubblico di Milano, quando Corona gli raccontò di un litigio intercorso con due persone, una delle quali era Sculli: il poliziotto gli aveva consigliato di denunciarlo, e di avvisarlo se si fossero nuovamente incontrati. Sculli si sarebbe presentato nella palestra frequentata da Corona qualche giorno dopo, ma i due non si sarebbero incontrati. “In quella circostanza ho visto Corona davvero spaventato, racconta l’agente.

Al centro della deposizione vi è anche l’episodio avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 agosto scorso, quando “Corona mi ha chiamato e mi ha detto ‘mi è appena scoppiata una bomba carta sotto casa, non so cosa fare, non so se è per me’. Io ho immediatamente pensato a Sculli e alla richiesta di estorsione”, afferma il poliziotto. Vi era un altro ordigno non esploso, vicino casa di Corona: secondo il testimone, la situazione stava prendendo una brutta piega.

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