La Procura chiede 8 mesi di reclusione per lo scrittore Erri De Luca

Lo scrittore napoletano Erri De Luca è stato accusato di istigazione al sabotaggio delle opere della linea ad alta velocità Torino-Lione; accusa per la quale la procura di Torino chiede 8 mesi di reclusione

La Procura chiede 8 mesi di reclusione per lo scrittore Erri De Luca

Otto mesi di reclusione è la condanna che ha chiesto il pubblico ministero di Torino per lo scrittore Erri De Luca, autore de “I pesci non chiudono gli occhi”. L’accusa della procura si basa su diverse interviste che l’autore napoletano rilasciò nel 2013, nelle quali invitava a sabotare le opere di costruzione della linea ad alta velocità italo-francese, TAV, che attraversa la Val di Susa e che ha incontrato una forte opposizione nella zona.

La TAV deve essere sabotata. Per questo servono le cesoie: sono molto utili per tagliare le reti”, dichiarò lo scrittore. La Lyon-Turin Ferroviaire (LTF), l’azienda francese incaricata della costruzione della linea ad alta velocità, denunciò immediatamente De Luca per queste dichiarazioni.

Le opere, che iniziarono più di dieci anni fa, hanno subito svariati attacchi di diversa gravità. Secondo il sostituto procuratore Antonio Rinaudo le parole dello scrittore hanno contribuito a fomentare un clima di tensione e erano dirette a “incidere sull’ordine pubblico”.

De Luca ha la possibilità di influenzare la volontà altrui e con la forza delle sue parole ha istigato a compiere delitti”, ha affermato Rinaudo nell’aula del tribunale di Torino in cui era presente anche lo scrittore. “De Luca non è uno qualunque, è uno scrittore famoso, un personaggio conosciuto: parliamo di forza suggestiva”, ha aggiunto. “Quando parla, le sue parole hanno un peso rilevante, sopratutto per i destinatari, ossia i membri del movimento ‘No Tav’ che lui frequentava. Ha incitato altri soggetti a commettere delitti”, ha infine concluso.

Lo scrittore napoletano era accompagnato da un nutrito numero di simpatizzanti del movimento ‘No Tav’ che da anni si oppongono alla “distruzione” della Val di Susa a causa della costruzione della linea ad alta velocità. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, su Twitter ha affermato: “Da pm sto con Erri e quindi con la giustizia. Non si processa la cultura, non si arresta il pensiero libero!“.

Uno degli avvocati dello scrittore, Giovanni Vitale, si è così espresso: “Le chiedo, signor giudice, di decidere se le parole di De Luca possono essere pronunciate in un sistema democratico. Se la risposta è sì, allora Voltaire può continuare a esprimere le sue idee. Se è no, allora Voltaire può essere arrestato”.

De Luca ha assicurato che non si sente un martire, né una vittima, ma “sono solo testimone di una volontà di censura della parola”.

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