L’isola di Poveglia messa all’asta

L'isola di Poveglia, nella laguna veneziana, è stata messa all'asta; l'asta sarà accessibile fino al 6 maggio. I cittadini veneziani boicottano però l'asta e tentano di tenersi l'isola raccogliendo denaro da tutto il mondo

L’isola di Poveglia messa all’asta

Sul fronte degli hotel e del turistici sembra non esserci una totale crisi. Ad esempio è in corso l’asta pubblica per aggiudicarsi l’isola di Poveglia.

L’isola di Poveglia, con una superficie di circa 7,25 ettari, è in realtà costituita da 3 isolotti vicini nella laguna sud di Venezia e si presta bene ad uno sviluppo turistico-ricettivo. Tra i luoghi di interesse il campanile dell’antica pieve di San Vitale, risparmiato dalle soppressioni napoleoniche perché adibito a faro, l’orologio della torre, risalente al 1745 è oggi privo delle lancette, ad opera di Bartolomeo Ferracina, infine la chiesa in cui si conservava fino a poco fa un crocifisso in gesso e stucco del XV secolo ritenuto miracoloso.

L’asta sarà accessibile fino al 6 maggio prossimo e per l’isola in questione ci sono state già manifestazioni di interesse che si dovranno concretizzare però in offerte. L’offerta è libera, ma c’è una soglia minima per partecipare.

Per evitare che diventi l’ennesimo resort di lusso, i veneziani hanno creato un’associazione ad hoc con la quale parteciperanno all’asta e cercheranno così di tenersi l’isola di Poveglia. Due dozzine i soci fondatori, impegnati a raccogliere il denaro sufficiente per la gara indetta dal Demanio il 6 maggio. “L’isola di Poveglia, nella laguna di Venezia, antica città nella città, è oggi messa all’asta dal Demanio. Potevamo semplicemente assistere all’ennesima vendita di un’isola a qualche albergatore internazionale, o tentare almeno una sortita, un progetto – recita la pagina Facebook -. E’ per questo che vogliamo provarci: prendere in concessione Poveglia per 99 anni“. Ci si può associare con 99 euro e prendere parte al progetto e all’asta. Questa è la cifra base, ma si può contribuire anche con somme più elevate, sempre ottenendo un voto solo in assemblea. “Da oggi si potrà sottoscrivere la quota – ci spiega Lorenzo Pesole, membro dell’associazione -. Da venerdì sarà attiva una piattaforma per chi vuole sostenerci da fuori Regione. Ci arrivano molte adesioni da tutta Italia e anche dal mondo“.

Tra le varie offerte, una di un imprenditore anglo-indiano, una del finanziere Raffaele Costa e la terza del gruppo Regent hotel & resort, catena asiatica dell’hotellerie che vanta strutture a Bali, Berlino, Turks & Caicos, Singapore e così via, quest’ultima risulta in pole position.

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