Iphone 6 a costo dimezzato: truffa online

La truffa online può nascondersi ovunque. Un Iphone 6 a 335 euro fa voglia a tutti, ma proprio nel basso prezzo è stato teso l'agguato sventato dalla polizia grazie a una signora che ne ha fatto denuncia.

Iphone 6 a costo dimezzato: truffa online

Sono stati denunciati dalla polizia i due fratelli di Taranto che nelle truffe online erano davvero specializzati.

Una signora dopo aver fatto tutte le ricerche per acquistare l’Iphone 6 visto su un sito di compravendita online ad un prezzo davvero stracciato, 335 euro, ha fatto querela e da qui sono partite le indagini.

La signora aveva con cura saggiato il terreno: aveva contattato il numero riportato sul famoso sito di compravendita, ma dall’altra parte del cellulare non le aveva risposto Vanessa (autrice dell’annuncio), ma una voce maschile che la tranquillizzò dicendo di essere il padre di Vanessa. Le aveva spiegato che il telefono Iphone 6 era davvero un’occasione unica: aveva garanzia e tutto il necessario, l’unica cosa da farsi era non lascirselo scappare, altrimenti, di sicuro si sarebbero fatte avanti altre persone. Un’ultima cosa: le sarebbe stato inviato subito dopo il pagamento su Poste Pay, la nota carta prepagata delle Poste Italiane.

Prima di effettuare il pagamento, la signora aveva cercato di risalire al profilo di quel numero con il mezzo che aveva a disposizione: Whatsapp. L’immagine di profilo era la foto di un maresciallo dei carabinieri, niente di più sicuro e tranquillizzante. Ormai convinta che il padre di Vanessa fosse un uomo serio, la donna pagò l’importo richiesto.

Da quel momento però, a quel numero di cellulare, non rispose più nessuno: nè Vanessa, né suo padre. Passarono i giorni e l’Iphone 6 si lasciò attendere. A quel punto la signora andò dalla polizia, raccontò per filo e per segno come erano andate le cose e ne fece denuncia.

Subito la polizia ha fatto presto a risalire all’utenza, ancora in uso a uno dei due fratelli autori della truffa. Un controllo poi sulla Poste Pay ha permesso di scoprire che questi due signori avevano già ricevuto numerosi altri accrediti sulla Poste Pay attivata per farsi accreditare le vendite. La signora è stata la prima rompere il silenzio, ma molte altre persone sono state truffate allo stesso modo.

I due fratelli di Taranto erano già stati segnalati alle forze dell’ordine per altri precedenti.

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