In arrivo l’ora legale. Ecco quando spostare le lancette

Siamo ormai prossimi all'entrata in vigore dell'ora legale. Ma perché ogni anno, per due volte, siamo obbligati a spostare le lancette dell'orologio un'ora avanti ed una indietro? Vediamo come mai siamo costretti a rinunciare ad un'ora del nostro amato sonno.

In arrivo l’ora legale. Ecco quando spostare le lancette

Anche quest’anno si avvicina la fatidica data, che sicuramente passerà di mente a qualcuno, che si troverà o in anticipo o in ritardo di un’ora sulla sua tabella di marcia giornaliera. Nessuna paura, però: in quel giorno siamo tutti più comprensivi e di solito l’ansia del ritardo termina in una grossa risata.

Quest’anno dovremmo spostare le lancette il 27 marzo, il giorno di Pasqua. La domanda che in molti si pongono, comunque, è perchè? La risposta e molto più semplice di quanto sembra: il risparmio energetico. Partiamo dal principio: secondo una diosposizione dell‘Unione Europea, in Italia, l’ora legale scatta alle due di notte dell’ultima domenica di marzo, indipendentemente dal fuso orario e dalla data in cui cada, mentre si passa all’ora solare alle 3, sempre di notte, dell’ultima domenica di ottobre.

Andiamo adesso più nello specifico: le lancette andranno messe avanti di un’ora nella notte tra il 26 ed il 27 marzo (per quanto riguarda il 2016), ed è soltanto una pura casualità che quest’anno coincida con la festività della Pasqua; invece, dovremmo mettere le lancette indietro di un’ora alla fine di ottobre. In base alla normativa europea sopra citata, quindi, è possibile sapere in largo anticipo quando spostare le lancette dell’orologio.

Storicamente l’idea l’uso dell’ora legale rimanda al 1784, ed era stata pensata come un’espediente per risparmiare energia. L’artefice di tale proposta fu nientemeno che Benjamin Franklin, ma perchè la sua idea potesse trovare effettivamente seguito, dobbiamo aspettare al 1916 quando la Camera dei Comuni di Londra istituì l’ora legale nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte alla Prima Guerra Mondiale.

Questa soluzione è stata, in seguito, adottatta da molti paesi e, in sostanza serve per sfruttare al massimo le ore diurne che, come ben noto, da aprile in poi sono più lunghe di quelle notturne infatti il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole fa sì che le ore del giorno aumentino man mano che ci avviciniamo ai mesi invernali. Gli amanti del sonno notturno, quindi, possono stare tranquilli: l’ora che perderete a marzo sarà giustamente recuperata fra qualche mese.

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