Il rapper Clementino perseguitato da cantante neomelodico napoletano: ecco perché

Un'automobile bruciata, un'inseguimento ad alta velocità con tanto di speronamento e tante, tante minacce: ecco chi è il cantante neomelodico napoletano che stava rendendo la vita di Clementino un inferno.

Il rapper Clementino perseguitato da cantante neomelodico napoletano: ecco perché

La vita del rapper Clementino stava precipitando in un pericoloso vortice di paranoia negli ultimi tempi, a causa degli attentati compiuti ai suoi danni da una mente ignota. Alla vigilia dell’ultimo Festival di Sanremo, nel corso del quale il cantante presentò la sua “Quando sono lontano“, Clementino trovò la sua automobile completamente carbonizzata.

L’incendio era di natura dolosa, e fu chiaro sin dal principio che si trattava di una palese intimidazione. “Perché? – chiese allora il rapper, sfogando la sua rabbia sui social network – Forse perché non ho fatto qualche collaborazione musicale con qualcuno?“. A conti fatti, Clementino ci aveva visto giusto.

Perché rifiutandosi di lasciare Napoli, le persecuzioni si erano fatte sempre più serrate: minacce dirette alla sua vita ed alla sua famiglia, ipotesi di sequestri di persona, persino un goffo inseguimento nel corso del quale un’automobile aveva tentato di speronare la vettura del rapper per provocare un incidente.

Ma la criminalità organizzata non c’entrava nulla: era tutto frutto del delirio di Vincenzo Carbone, in arte Enzo Di Palma, cantante neomelodico napoletano di 20 anni al quale Clementino aveva rifiutato una collaborazione. Gli inquirenti sono riusciti a risalire all’artefice delle persecuzioni in seguito alle indagini effettuate dalla Squadra Mobile di Napoli.

In manette sono finiti anche il fratello del cantante neomelodico, Luigi Carbone (26) ed il padre Massimo (53). Tutta la famiglia aveva organizzato una vera e propria operazione di terrorismo nei confronti di Clementino per tentare di costringerlo a collaborare con il figlio più piccolo, alla disperata ricerca di una notorietà che da solo non era riuscito a guadagnarsi.

Vincenzo Carbone era noto per le sue canzoni in dialetto napoletano nelle quali elogiava i malavitosi ed i ragazzi che dedicano la propria vita alla Camorra, definiti nei suoi testi come “uomini d’onore” che “portano rispetto” e “non sanno tradire“.

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