Il giudice Carlo Ancona durante un’udienza: "Avvocato taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo’"

L'avvocato Stefano Giordano, figlio del presidente del Maxiprocesso Alfonso, ha deciso di denunciare l'accaduto ed intende presentare un esposto al Csm.

Il giudice Carlo Ancona durante un’udienza: "Avvocato taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo’"

Il Presidente del Tribunale del Riesame di Trento, Carlo Ancona, nel corso di un’udienza, ha detto una frase che ha scatenato un vero putiferio: “Avvocato, lei taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo”. L’avvocato Stefano Giordano – figlio di Alfonso Giordano, Presidente del Maxiprocesso di Palermo contro la mafia, in cui furono condannati pezzi grossi di Cosa Nostra come Totò RiinaAlfredo Provenzano, Pippo Calò, i cugini Salvo, Michele Greco, Luciano Liggio – ha sentenziato di essere preoccupato per l’accaduto, e che è un fatto gravissimo oltre che una frase decisamente razzista.

Giordano ha voluto raccontare come si sono svolti i fatti: si trovava al Tribunale di Trento, quando il presidente, il dottor Carlo Ancona, nel condurre l’udienza con un indagato palermitano, difeso dal Giordano, gli ha impedito di svolgere l’arringa, pronunciando la frase shock. L’avvocato, dopo numerosi richiami, è riuscito ad ottenere la verbalizzazione della frase incriminata.

Giordano ha aggiunto che, nonostante le numerose richieste, non è riuscito ad acquisire dalla cancelleria del Tribunale del Riesame di Trento copia del verbale. “Manifesto la mia preoccupazione per quanto accaduto, in quanto avvocato, in quanto cittadino italiano e, soprattutto, in quanto palermitano. Ho già concordato con il presidente del’Ordine di Palermo, l’avvocato Francesco Greco, di redigere insieme un esposto che sarà prontamente comunicato al Csm e alle altre autorità istituzionali competenti”.

La frase è stata ripresa dal Consiglio superiore della magistratura: Piergiorio Morosini ha chiesto l’apertura di una pratica e la richiesta è stata sottoscritta anche da altri membri tra cui Antonello ArdituroErcole AprileLuca Forteleoni, Saro Spina.

I componenti del Csm sentenziano che si tratta di una frase inaccettabile di matrice razzista e anche l’Ordine degli avvocati di Palermo aprirà un fascicolo. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato le parole del giudice di Trento dicendo che sarà felice di ospitarlo quando nel 2018 Palermo sarà capitale della cultura.

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