Grecia: resistenza e Tv pubblica

Che fine ha fatto la Tv pubblica Greca? Un aggiornamento da un italiano in Grecia.

Grecia: resistenza e Tv pubblica

Che fine ha fatto la Tv pubblica Greca? Un aggiornamento da un italiano in Grecia.

In un post datato 29 giugno, Francesco Moretti, curatore del blog “Sopravvivere in Grecia-Cronaca di una crisi” ci aggiorna su quanto succede alla TV pubblica ellenica.

Ecco il suo racconto.

Diciottesimo giorno di occupazione, la resistenza continua.
Aggiornamento sulla chiusura della ERT

Sono passati 18 giorni dall’oscuramento forzato del servizio pubblico radio televisivo ERT. Continua l’occupazione dello stabile centrale da parte dei lavoratori e le trasmissioni continuano in maniera autogestita. Ancora folta è la presenza delle persone che presidiano lo stabile e manifestano davanti alla sede della ERT.
L’ordine di sgombero forzato è già stato dato dal ministro dell’economia Sturnaras. Non è ancora stato eseguito dalla polizia. Probabilmente si aspetta l’esodo estivo da Atene e il conseguente affievolirsi del presidio cittadino. Intanto i lavoratori in occupazione si stanno attrezzando come possano per resistere alla repressione violenta. Sono state preparati luoghi per l’assistenza ai feriti ed è stato preparato del materiale sanitario. Poco, in rapporto a ciò che si aspetta dalla polizia, ma nessuno tra i lavoratori si illude di resistere e contrapporsi alla chiusura della ERT su un piano militare. La battaglia è politica, ideologica, culturale.
La chiusura della ERT nel giro di una notte resta ancora inspiegabile, ovviamente tutti sappiamo per quale motivo il governo Samaras ha interesse a sostituire il servizio pubblico con uno privato, è l’interesse noto a tutti, specialmente a noi italiani. Ciò che resta inspiegato è cosa si vuole coprire con questa mossa a sorpresa del governo. 
L’impopolarità di questo provvedimento ha lesionato in maniera seria il governo, facendo uscire il partito Demokratiki Aristerà dalla coalizione. Non importa “il governo ha i numeri per andare avanti” è stato il commento del portavoce ed ideologo della chiusura della ERT, Simos Kedikoglou. Nei sondaggi c’è stata una notevole flessione di consensi nei confronti del partito di Samaras. Si torna a parlare di elezioni.
Facendo rapidamente due conti, la chiusura della ERT è un grosso danno per l’economia greca. Sono veramente tanti i soldi che non arrivano più nelle casse del sistema contributivo dello stato, grazie al licenziamento di tutto il personale, per non parlare di tutti i soldi che sono stati investiti per acquisire i diritti di eventi sportivi e film e dei contratti recessi. La ERT è sempre stata un azienda in resa e non in perdita, che non pesava sulle casse dello stato.
Intanto, con documenti, si confermano le ipotesi fatte già anni fa dai partiti di opposizione. Il programma di austerity a cui è stato sottoposto il popolo greco è sbagliato, i calcoli che lo supportavano sono errati e le previsioni sono state mancate in maniera evidente. Questo non è più solo l’opposizione a dirlo ma anche il Fondo Monetario Internazionale con un suo documento ufficiale. Si sono resi conto che i soldi che sono stati dati finora alla Grecia non verranno più restituiti e che il paese è stato spinto sempre di più nel vortice della recessione. La cura è sbagliata, questo lo sapeva già il “malato”, adesso è anche il “dottore” a dirlo. Ma non importa…si va avanti lo stesso, con il rischio di far morire il paziente.

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