Grandi navi, inquinamento, turismo di massa: così muore Venezia

Venezia è allo sbando: tra il moto ondoso "killer" delle grandi navi, il traffico incontrollato ed i livelli di inquinamento sempre più elevati, la "città dell'amore" potrebbe presto perdere tutto il suo fascino.

Grandi navi, inquinamento, turismo di massa: così muore Venezia

Venezia sta lentamente affondando, e la triste constatazione è da intendersi sia in chiave metaforica che effettiva. Il problema delle grandi navi è sicuramente uno dei più noti (e devastanti) sia per le fondamenta della città che per il suo ecosistema, ma non è certo l’unica grana con la quale la “città dell’amore” è costretta ogni giorno a fare i conti.

A spiegarlo è stato il portavoce dell’associazione Ambiente Venezia Luciano Mazzolin, il quale ha lanciato un chiaro ammonimento in proposito: se non verranno presi provvedimenti seri ed immediati, in un futuro molto prossimo il capoluogo veneto potrebbe fare una brutta fine.

Mazzolin ha infatti spiegato che le maree particolarmente basse di questi giorni hanno messo a nudo tutte le ferite di Venezia, piaghe che di norma rimangono celate dal verde limaccioso delle acque dei suoi canali. Fondamenta erose, pietre dislocate dalle loro posizioni originarie ed uno stato di abbandono a dir poco inquietante sono state “riscoperte” in maniera tristemente reale.

Le grandi indiziate per l’attuale situazione sono, come già detto, le grandi navi ma non solo: anche i motoscafi, che transitano a migliaia ogni giorno per le vie di Venezia, contribuiscono – per via della massa critica generata dal loro numero che si muove in simultanea – a quello che lo stesso Mazzolin ha definito senza giri di parole un vero e proprio “disastro“.

A ciò vanno ad aggiungersi anche i caratteristici vaporetti ACTV che ogni giorno spostano migliaia di persone, tra turisti ed autoctoni, in giro per la città. Col risultato che ora quel genere di sfruttamento intensivo del traffico marino non è più sostenibile. L’eccezionale bassa marea di venezia ha insomma scaraventato con prepotenza il problema di fronte agli occhi di tutti: tra mattoni distrutti e pietre sgretolate, le fondamenta della città sono sempre più instabili e molte rive risultano letteralmente a pezzi. Se la situazione non dovesse migliorare, denunciano i comitati, molto presto dovremo fare i conti con il canto del cigno di Venezia.

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