Genova, indagato Tiziano Renzi per bancarotta fraudolenta

L'inchiesta parte dal fallimento di una società di distribuzione di giornali posseduta dal padre di Matteo Renzi. Tiziano Renzi: "Non sono per nulla preoccupato". Indagate altre due persone

Genova, indagato Tiziano Renzi per bancarotta fraudolenta

Una nuova batosta cade sulla testa di Matteo Renzi: il padre, Tiziano, risulta infatti indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova. L’indagine risale a qualche tempo fa ed era stata avviata per accertamenti sul fallimento di una società di distribuzione di giornali posseduta in passato dal padre del premier. Insieme al padre di Renzi sono indagate altre due persone.

L‘inchiesta è partita dopo il fallimento, avvenuto un anno fa, della società Chil Post che tratta la distribuzione di giornali. A condurre l’inchiesta è il procuratore aggiunto Nicola Piacente e il sostituto procuratore Marco Airoldi. Il padre di Matteo Renzi ha così risposto ad un’intervista: “Sono un indagato, non posso parlare”.

E alla domana se fosse preoccupato, ha aggiunto: “No, anzi, sono molto preoccupato. Così preoccupato che non ho ancora nominato un avvocato. Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia. I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di una azienda che io ho venduto nell’ottobre 2010. Sono certo che le indagini faranno chiarezza ed esprimo il mio rispetto non formale per la magistratura inquirente ma nel dubbio, per evitare facili strumentalizzazioni, ho rassegnato le dimissioni da segretario del circolo del Pd di Rignano sull’Arno”.

Dalle indagini risulta che la Chil Post fondata da Tiziano Renzi si trovava dapprima in Toscana e nel 2003 era stata portata a Genova, con sede  prima in via Fieschi, poi nella Galleria Mazzini. La sede di via Fieschi, che era in affitto, viene lasciata nel 2005 e poiché non aveva corrisposto al proprietario dell’immobile gli ultimi tre mesi di locazione, questi denuncia la società che viene condannata a pagare 8.000 euro.

Dopo aver ceduto un ramo dell’azienda nel 2010 alla Eventi 6 srl, con sede a Rignano sull’Arno (Firenze), la Chil diventa di proprietà di Gian Franco Massone, originario di Castelletto d’Orba e residente a Varazze. La società, priva di capitali, viene dichiarata fallita  nel marzo 2013. Ed è da qui che partono le indagini, che hanno appurato che, ad agosto 2014, la società di Tiziano Renzi perse una causa di lavoro denunciata da un dipendente che, secondo il giudice, aveva lavorato in nero. 

La società aveva risarcito il dipendente con 90mila euro e il giudice aveva confermato che l’operaio lavorava lì dal 2006 al 2012. Il dipendente si occupava della distribuzione dei giornali porta a porta e svolgeva il lavoro da mezzanotte in poi.

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