Gamberi rossi giganti terrorizzano il Veneto

Sono una specie di gambero aggressiva e forte, caratteristici del Mississipi in Louisiana, ora, stanno proliferando nel Veneto. Sono stati ritrovati in gran numero a Marghera, Mestre-Venezia e ad Albignasego, alle porte di Padova.

Gamberi rossi giganti terrorizzano il Veneto

I gamberi rossi, chiamati anche giganti, arrivano fino a 12 centimetri di grandezza, hanno invaso MargheraMestre, presenti nei fossati di Forte Gazzera, ad Albignasego sono stati trovati nel parco di via Modigliani a Sant’Agostino, in un giardino di via Sant’Andrea a Lion e nei corsi d’acqua di Carpanedo dove alcuni testimoni dicono che questi enormi gamberi vivono nelle nostre campagne, accanto ai corsi d’acqua da almeno tre anni. Dopo l’allarme di Mestre apparso sui giornali qualche giorno fa, ora anche Albignasego ha deciso di mettere in luce questa preoccupante presenza per muovere l’attenzione pubblica. 

L’allarme non è ancora diffuso, ma la preoccupazione per l’equilibrio dell’ecosistema è alta. In particolare la consigliera comunale Rossella Clai, da sempre attenta alle problema ambientale ha postato una foto sui social, scattata nel parco di via Modigliani e chiedendo agli amici della propria piazza virtuale se avessero altre informazioni o segnalazioni dei grossi gamberi. Il dibattito si è fatto accesso.

Il loro nome scientifico è procambarus clarkii e il loro habitat naturale sta nelle acque del Mississipi in Louisiana. Nelle acque, appunto. Ed è sempre lungo corsi d’acqua che anche nel Veneto sono stati avvistati.

Ma come sono arrivati tra noi? Come per ogni specie che si trova ad adattarsi e a vivere in un ambiente che non è il suo, si parla di specie alloctona, il punto di partenza è l’uomo e quasi sempre i suoi interessi commerciali. Alcuni gamberi rossi allevati per lo più Toscana, allo scopo di vendere la loro polpa, sono sfuggiti dal controllo degli allevatori e risalendo attraverso fiumi e fossi stanno proliferando e colonizzando l’Italia settentrionale.

Il loro temperamento è aggressivo, sono sempre all’attacco verso chiunque incontrino nel loro cammino, possono vivere fuori dall’acqua per qualche ora, tempo sufficiente ad aggredire i pollai, si nutrono di pesci e di piccoli gamberi che vivono nei fiumi e nei fossi. Inoltre scavano profonde tane che indeboliscono gli argini dei fossi.

In una testimonianza raccolta dal Mattino di Padova, Mario Pereo afferma: «… a un certo punto abbiamo visto questi mostriciattoli “puntarci” quando uscivamo di casa. Attaccare i cani e le bestie, venirci addosso, se uno si sdraia sull’erba è meglio che si armi perché sarà attaccato».

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