Forse archiviata l’inchiesta sul video della professoressa palpeggiata

Durante l’ora di lezione, gli alunni di una classe in provincia di Lecce, ripresero la propria insegnante di matematica mentre veniva palpeggiata con tanto di perizoma in bella vista e pubblicarono in rete il video

Forse archiviata l’inchiesta sul video della professoressa palpeggiata

A distanza di sei anni, l’inchiesta sul video che riprendeva la prof. di matematica palpeggiata dai propri alunni durante una lezione, potrebbe essere archiviata. 

Aveva fatto scalpore la notizia che gli alunni di un liceo in provincia di Lecce avessero osato tanto; toccare la propria professoressa nelle parti basse, con un vistoso perizoma che usciva dai pantaloni, mentre la stessa era intenta a spiegare delle nozioni di matematica. Non contenti avevano filmato quella bravata e per vantarsi di tanta audacia, lo avevano mostrato al mondo intero postando il video su internet. Nel giro di poche ore il video fu cliccatissimo, tra disgusto, risate e curiosità. Ma quella bravata tra liceali è infine finita nelle aule del Tribunale di Lecce ed è giunta sino alla Procura di Padova.

Il video venne postato sul sito Scuolazoo.com, dove vengono messe scene che avvengono tra studenti e professori; gli ideatori di questo sito sono due studenti universitari Paolo De Nadai e Francesco Nazari Fusetti, contro i quali inizialmente erano state avanzate delle accuse, ma la Procura di Padova non ha ravvisato nei loro confronti delle responsabilità perché, pur riconoscendo che i due postarono il video sul sito, lo fecero dopo che in rete era già stato visto da molte persone.

I due studenti liceali vennero invece denunciati dalla professoressa Stefania Lombardo di 46 anni. Avvalendosi della professionalità del proprio avvocato, Andrea Frank, aveva quindi avanzato la richiesta di violazione della privacy, quantificando il torto subito in un risarcimento da un milione di euro. 

Gli inquirenti che hanno analizzato il video, hanno riscontrato che la professoressa era al corrente di venire ripresa, sia nel palpeggiamento che dopo in volto e che non abbia ostacolato in nessun modo l’operato degli alunni, potendo prevedere che tale ripresa potesse essere vista da altri. La Lombardo non ci sta e medita battaglia sin da subito; spera che il giudice Cristina Cavaggion possa darle ragione e ci sia giustizia per l’accusa che incombe su di lei, di atti sessuali con minori, aggravati dal suo ruolo di insegnante.

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