Foglie d’oleandro finite nella mangiatoia uccidono 7 bovini

Tra San Giorgio delle Pertiche e Curtarolo (Padova) sono morti sette bovini, altri sono in cura per avvelenamento da foglia d'oleandro. Vanno tenuti lontano dalla pianta, velenosa in ogni sua parte, sia animali che bambini.

Foglie d’oleandro finite nella mangiatoia uccidono 7 bovini

Sono sette i bovini morti per aver mangiato foglie di oleandro nella zona tra San Giorgio delle Pertiche e Curtarolo in provincia di Padova. A dare l’allarme è stato il Dipartimento di prevenzione Usl 15 con sede nel distretto “Guido De’ Rossignoli”.

Già nei primi giorni di giugno si era verificato un caso a San Giorgio delle Pertiche, dove due dei quattro bovini di una stalla erano morti all’improvviso. Il servizio veterinario ha escluso subito malattie infettive e la causa del decesso dei due bovini è stata individuata nelle foglie di oleandro finite nella mangiatoia insieme alal fieno.

Sempre i veterinari dell’Usl 15 dopo aver visitato i bovini di una stalla di Curtarolo, a inizio luglio, hanno riscontrato l’avvelenamento da foglie d’oleandro in 12 bovini, cinque dei quali sono morti nonostante la giusta diagnosi e l’immediata terapia endovenosa disintossicante prescritta dal veterinario.

Le foglie di oleandro erano finite in una balla di fieno dopo la potatura di un albero in giardino, poi data in pasto ai 12 bovini. Volendo quantificare il danno, si parla di 12 mila euro circa per i cinque animali morti e i sette che attualemnte sono in cura. «Non creiamo allarmismi», esorta il direttore del Dipartimento di prevenzione Usl 15 Alta Padovana, Anselmo Ferronato, «È importante però che chi possiede piante di oleandro, così come i genitori che portano i bambini nei giardini e i proprietari di animali, conosca bene la pericolosità di questa pianta molto diffusa. L’oleandro può essere tossico per ingestione diretta di qualsiasi sua parte, ma anche per infusione o per inalazione del fumo di combustione».

E necessario prestare la massima attenzione, l’oleandro pianta molto diffusa e coltivata nei nostri giardini, è una delle piante più tossiche che si conoscano. «Per l’uomo e per gli animali tutta la pianta è tossica, dalle foglie alla corteccia fino ai semi perché contiene sostanze (glucosidi e alcaloidi) nocive per intestino, cuore e sistema nervoso, che possono portare alla morte per collasso cardio-circolatorio», sostiene Ferronato. Ogni tanto capitano questi avvelenamenti e bisogna stare in guarda, vegliare sui bambini, soprattutto quando giocano in prossimità di queste piante.

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