Firenze, voragine inghiotte parte del Lungarno

Nella prima mattinata di ieri, 25 maggio, si è aperta un'enorme voragine di circa 200 metri sul Lungarno di Firenze. Immediato l'intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine.

Firenze, voragine inghiotte parte del Lungarno

Alle sei e trenta circa di ieri mattina, una enorme voragine si è aperta sul Lungarno di Firenze. Sono sprofondati quindi 200 metri di lunghezza per sette di larghezza di una delle più belle e prestigiose strade di Firenze, luogo di attraversamento per raggiungere i punti più belli e turisticamente preferiti della città.

Il tratto di strada coinvolto è quello del Lungarno Torrigiani, tra il celeberrimo Ponte Vecchio e Ponte delle Grazie, proprio di fronte la Galleria degli Uffizi. Il cedimento ha coinvolto venti autovetture circa, che erano nelle apposite zone di sosta, e solo grazie al fatto che il cedimento è avvenuto nelle prime ore del mattino non ci sono state vittime, perchè ovviamente non passava nessuno.

La causa di questo incredibile cedimento, sembrerebbe sia stata creata dalla rottura di un grosso tubo dell’acqua, grande circa 80 centimetri, secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco, che oltre a provocare la voragine, ha creato anche l’allagamento della stessa.

Da una prima stima i danni sono molto ingenti, secondo quanto riferito anche dal Primo Cittadino della città di Firenze. La parte di città coinvolta è chiaramente rimasta senza acqua, anche se i tecnici sono al lavoro per cercare di ripristinarla nei quartieri ove possibile. Il cedimento è dunque avvenuto a due passi da Ponte Vecchio, in una zona dove il fiume Arno ha il suo punto più stretto, una delle zone più frequentate da turisti, ora sventrata da questa immagini orribile.

Intanto gli abitanti degli stabili vicini al tratto di strada ceduto sono stati invitati ad uscire chiaramente dai loro appartamenti per poter consentire agli operatori di accertare la stabilità delle fondamenta, quindi dei palazzi stessi.

Come sempre accade in questi casi, c’è chi scarica la responsabilità sugli altri, dunque sarà difficile accertare chi può essere responsabile di questo disastro, mentre si riapre il dibattito sul dissesto idrogeologico in cui versa drammaticamente tutta l’Italia.

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