Firenze, rivolta nel centro di accoglienza: "Mangiamo cibo scadente, solo riso e pasta"

Nel comune di Impruneta, in provincia di Firenze, in un centro di prima accoglienza già noto alle cronache, è avvenuta una rivolta per il presunto cibo scadente offerto. La ribellione è andata avanti alcune ore, durante le quali i migranti hanno bloccato la Cassia.

Firenze, rivolta nel centro di accoglienza: "Mangiamo cibo scadente, solo riso e pasta"

Nel comune di Impruneta (Firenze), in una ridente ex locanda in località Scopeti, divenuta centro di prima accoglienza per 40 migranti, un gruppo di africani ha dato vita ad una fervente protesta. Originari di Nigeria e Camerun, sono scesi in strada sulla statale Cassia, si sono denudati urlando ai quattro venti che la qualità del cibo servito era scadente: prima hanno buttato i cassonetti dei rifiuti in mezzo alla strada, poi si sono sdraiati bloccando il traffico. “Non stiamo bene in questa struttura, mangiamo cibo scadente, solo riso e pasta” urlavano.

Due migranti hanno acceso la scintilla urlando dalle finestre, gli altri si sono uniti al teatrino dando vita alla manifestazione improvvisata. I carabinieri hanno rilevato che la protesta nel centro di accoglienza sarebbe scaturita per l’imminente espulsione dalla struttura di un nigeriano: il provvedimento di allontanamento per l’uomo è stato emesso dalla prefettura, dopo la violazione delle regole di comportamento del centro.  

Verso le 2 del pomeriggio, gli operatori della Caritas hanno chiamato il 112, e sul posto sono arrivati carabinieri dalla stazione di Impruneta: il comandante di compagnia, il capitano Caneschi, ha cercato in ogni modo di ripristinare la serenità fra il gruppo di migranti.

Il direttore della Caritas FiorentinaAlessandro Martini, ha detto che si tratta di un gruppo di migranti che non ha mai voluto integrarsi: “Sono ospiti del centro da circa un anno, ma non hanno mai preso parte a corsi di italiano o altre iniziative per agevolare un percorso di inclusione. Abbiamo più volte segnalato questa situazione, ma non sono mai stati presi provvedimenti. Abbiamo avuto altri problemi già in passato, sempre con le stesse persone e li abbiamo segnalati; la protesta di oggi nasce anche per il fatto che a uno di loro è stato notificato il diniego della richiesta di asilo e quindi dovrà lasciare il centro”.

Alle 17.30, al centro di accoglienza degli Scopeti, è giunto anche il vice prefetto Tiziana Tombesi, che ha collaborato insieme all’Arma e agli operatori della Caritas per gestire le ultime fasi della rivolta. I richiedenti asilo sono stati trasferiti, sono stati smistati nelle varie strutture Caritas con posti liberi. 

Il centro Scopeti è stato teatro di fatti di cronaca più volte: il 25 maggio scorso, nel centro d’accoglienza erano dovuti intervenire i carabinieri a seguito di una violenta lite fra un 19enne della Guinea e un 20enne senegalese. I due avevano riportato lievi ferite dopo la colluttazione, ed erano stati trasportati negli ospedali San Giovanni di Dio e Santa Maria Annunziata.  

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