Firenze ed il patto con l’Islam: via ai sermoni in italiano in moschea

E' stato firmato il patto tra Firenze e l'Islam per promuovere il dialogo interreligioso. E' stato celebrato il primo sermone in italiano nella moschea, Il sindaco Nardella: "Ho fatto anche il Ramadan"

Firenze ed il patto con l’Islam: via ai sermoni in italiano in moschea

E’ stato firmato ufficialmente il patto tra l’Islam e la città di Firenze, ed a sancirlo sono state le rispettive massime autorità locali. Vale a dire il sindaco Dario Nardella, e l’Imam Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoli. Si tratta del primo accordo di questo genere sottoscritto in Italia, svolta peraltro avvenuta proprio nella città simbolo del nostro Rinascimento.

Nardella ha ricordato che il patto tra Islam e Firenze affonda le sue radici nel 2009, quando vennero fatti i primi tentativi di dialogo interreligioso ed interculturale. “Lo scorso anno consegnai il Fiorino d’oro ai rappresentanti delle tre comunità religiose monoteiste: cattolica, ebraica e musulmana“, ha affermato Nardella.

Ma il primo cittadino di Firenze si è spinto anche più in là, perché ha subito rincarato la dose: “Ho partecipato persino al Ramadan“. La posizione del sindaco fiorentino è quella di voler fare notevoli passi avanti nei confronti della cultura islamica, aprendole le porte dimodoché possa affondare le sue radici in Italia e trovare terreno fertile dove crescere.

Nardella ha poi continuato sostenendo che l’Islam sia il più grande alleato che l’Italia possa avere nella lotta al terrorismo islamico, e che “il nostro più grande nemico è l’ignoranza e la non conoscenza dell’altro“. Nel patto viene sancita la volontà di mantenere un coordinamento permanente tra la città di Firenze e la Comunità Islamica, con tanto di bacheca informativa dove verranno indicati servizi ed orari delle preghiere.

Nel frattempo è stato celebrato il primo sermone in italiano all’interno di una moschea: si tratta del primo caso nella storia del nostro Paese in cui il ritmo islamico viene proposto in italiano anziché in arabo. Lo scopo è quello di avvicinare i giovani italiani alla conoscenza ed alla comprensione dell’Islam, ed alle abitudini dei musulmani.

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