Firenze, casa sequestrata a mafia diventa centro per giovani disagiati

Un'abitazione sottratta alla mafia in provincia di Firenze è in procinto di venire riqualificata: la casa diventerà una casa d'accoglienza per giovani che vivono in situazioni disagiate.

Firenze, casa sequestrata a mafia diventa centro per giovani disagiati

Di quell’immobile sequestrato alla mafia a Campi Bisenzio (Firenze), erano in molti a non sapere esattamente cosa farne. La struttura, un appartamento che sorge in via delle Viole, faceva un tempo parte del patrimonio di una società affiliata alla criminalità organizzata, ed era stata posta sotto sequestro in seguito ad un’operazione finalizzata allo smantellamento del nucleo di malviventi.

Ad illustrare l’idea giusta per riqualificare quella casa è stato però proprio il Comune di Campi Bisenzio, che ha deciso di destinarla ad un’opera socialmente utile: accogliere i giovani che vivono situazioni disagiate per offrire loro una struttura dove possano venire aiutati.

L’ultima parola in merito è spettata all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, la quale ha immediatamente dato il proprio assenso alla realizzazione del progetto destinando l’ex casa della mafia al Comune fiorentino.

Ad occuparsi fisicamente di accogliere i ragazzi sarà la Diaconia Valdese, autrice peraltro del progetto educativo stesso, dopo che la Società della Salute aveva annunciato il proprio interesse nei confronti dell’immobile, al fine di inaugurare progetti sperimentali di “Appartamenti per l’autonomia” dedicati a minori e giovani maggiorenni.

La casa sottratta alla mafia diventerà dunque un luogo di conforto, ascolto e soggiorno per ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 21 anni privi di riferimenti parentali, o comunque inseriti in contesti sociali altamente problematici e con l’impellente necessità di allontanarsi da dinamiche familiari fortemente disfunzionali.

L’obiettivo prefisso dal reparto del Servizio Sociale Professionale della Società della Salute sarà quello di permettere ai giovani residenti – fino ad un massimo di sei – di ricostruire la propria vita con aiuti finalizzati al raggiungimento della piena autonomia abitativa, lavorativa ed economica.

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