Monza: finti uomini d’affari rubano due quadri di Renoir e Rembrandt

Sono svaniti nel nulla con due quadri da 27 milioni di euro, un Rembrandt ed un Renoir. Ora è caccia serrata ai due truffatori che hanno messo a segno il colpo da film a Monza.

Monza: finti uomini d’affari rubano due quadri di Renoir e Rembrandt

L’atmosfera ricalca qualche film noir dei tempi passati: i primi contatti discreti, gli incontri per confermare l’interessamento, il travestimento e la messa in scena plausibile in un classico bar per la trattativa finale. Due quadri del valore di 27 milioni di euro, un Rembrandt e un Renoir, sono scomparsi.

I truffatori hanno effettuato il colpo gobbo a Monza: il Nucleo tutela patrimonio culturale, guidati dal capitano Francesco Provenza, stanno investigando. Gli autori sono dei professionisti, hanno pianificato ogni dettaglio del piano, con perizia certosina: il mercante d’arte, a cui le due preziose opere erano state affidate per la vendita, non ha avuto alcun sospetto.

Visto il valore ingente delle opere in questione non è stata un’operazione semplice: uno è attribuito a Renoir, l’altro è firmato da Rembrandt, uno dei più grandi pittori della storia dell’arte europea. I due truffatori si sono presentati al mercante proprio come due facoltosi ebrei ortodossi prendendo contatti per manifestare il loro particolare interesse e poter visionare l’autenticità delle opere.

Dopo alcuni incontri la coppia ha messo in atto il piano diabolico: hanno contattato il mercante per fissare l’appuntamento finale per l’acquisto, presso la sede del Consolato onorario dell’Albania a Monza. Consolato estraneo alla truffa. I truffatori hanno approfittando del fatto che il Consolato è al primo piano di una villetta del centro città con al piano terra alcuni uffici affittabili.

La villa ha un unico ingresso, località ideale per far sembrare che i due acquirenti avessero un prestigioso appoggio istituzionale. Nel giorno fissato, il mercante si è presentato all’appuntamento con le opere: insieme con i due clienti ha esaminato il contratto d’acquisto e i documenti dei quadri e, una volta conclusa la trattativa, i tre si sono presi un caffè prima dei commiato.

I due acquirenti si sono assentati per andare a prendere il vassoio per servire il caffè ma, dopo pochi minuti, non vedendoli tornare, il mercante ha intuito l’inganno. I clienti erano scomparsi insieme ai quadri.

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