Fidanzato e mamma di Matilda Boris non sono colpevoli del suo omicidio

Vercelli, assolto Antonio Cangialosi e la mamma della piccola Matilda Boris. Il gip dichiara che uno dei due è l'assassino della piccola, ma non si saprà mai chi è realmente perché le prove non sono schiaccianti

Fidanzato e mamma di Matilda Boris non sono colpevoli del suo omicidio

Rimane senza un colpevole l’omicidio della piccola Matilda Boris, 23 mesi, uccisa nel 2005 con un colpo alla schiena. La bambina è stata trovata morta dopo aver ricevuto un violento colpo alle spalle che le provocò gravissime lesioni, mentre in casa erano presenti sia la mamma che il fidanzato. Il gip di Vercelli ha specificato le motivazioni dell’assoluzione di Antonio Cangialosi, che era il fidanzato di Elena Romani, la mamma di Matilda.

La donna era stata assolta dopo tre gradi di giudizio, e il gip ha riconosciuto che certamente uno dei due ha ucciso la piccola, ma non si riuscirà mai a scoprire il vero colpevole.

Il gip del tribunale di Vercelli, Paola Bargero, ha dichiarato l’intenzione di non procedere nei confronti del compagno della donna,  e dichiara: “La ricostruzione dell’accaduto è rimessa quasi esclusivamente alle dichiarazioni dell’imputato e della Romani. Cangialosi ha sempre ripetuto la stessa versione e la Romani ha tendenzialmente la medesima attendibilità dell’imputato”. 

Esclusa dalla vicenda l’ipotesi accidentale, e il gip conferma che non vi è alcun riferimento o particolare che possa far pensare ad un incidente o ad un fatto casuale. Chi ha ucciso Matilda era cosciente di ciò che stava facendo, ed era in casa con lei. Dunque, o la madre o il compagno della madre possono aver causato la morte della bambina, ma visto che non si riesce a capire chi di loro due sia il colpevole il delitto rimane impunito. Una cosa assurda, che non rende giustizia a Matilda, piccola innocente che ha perso la vita per un capriccio o un atto disumano da parte di chi invece la doveva proteggere.

Un delitto irrisolto, un altro dei tanti inseriti nella lunga lista di omicidi senza colpevoli, che non trovano giustizia. Chissà se la mamma piange la sua piccola Matilda, e se si rende conto di ciò che sta accadendo. Perché se anche lei non dice la verità, vuol dire che è complice di un patto fatto forse con Cangialosi per deviare il corso delle indagini, e confondere il gip e gli inquirenti che si sono occupati del caso. Un pentimento sincero porterebbe alla luce la verità, e incastrerebbe il vero colpevole.

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