Falso attentato al cinema, parla la protagonista: "Mai così umiliati"

Dopo l'incredibile accadimento degli scorsi giorni in un cinema di Torino, dove una famiglia marocchina è stata accusata erroneamente di essere parte di una cellula terroristica, la protagonista dell'episodio è tornata a parlare.

Falso attentato al cinema, parla la protagonista: "Mai così umiliati"

Stavano scrivendosi messaggi al cellulare al cinema perché sordomuti, ma la folla – visti i loro tratti mediorientali – ha immediatamente pensato che potesse trattarsi di terroristi, facendo scattare l’allarme bomba. Peccato però che MoustaphaSouad Ghennam, così come la loro figlia ed il suo fidanzato, con il terrorismo non ci hanno mai avuto nulla a che fare.

I due sono infatti una coppia sposata che vive in Italia oramai da lungo tempo, e quel giorno si erano recati presso il cinema del centro commerciale Dora di Garove (Torino) insieme ai due ragazzi per divertirsi, trascorrere un po’ di tempo in famiglia davanti ad un bel film (“Passengers“, nelle sale cinematografiche in questi giorni). Ma quando i due giovani hanno iniziato a comunicare, è subito scattato l’equivoco.

Era lo scorso 1° gennaio, e le scene sul grande schermo stavano iniziando a farsi bollenti. Nulla di particolarmente scabroso il realtà, ma per la religiosa coppia di giovani – la figlia di Moustapha e Souad ed il suo compagno – quelle immagini erano già da considerarsi troppo spinte probabilmente. Tant’è che nel commentare la cosa, i due sono ricorsi al cellulare.

Il motivo è molto semplice: entrambi sono sordomuti, pertanto comunicavano tra loro in maniera rapida scrivendo ciò che l’altro avrebbe dovuto leggere sullo schermo. Gli altri spettatori hanno però pensato che i quattro marocchini stessero preparando un attentato, ed è scattata una fuga generale dalla sala 5 del cinema The Space.

Io e mio marito viviamo da 15 anni a Torino, che ormai è la nostra seconda casa, e non abbiamo mai fatto male a nessuno. Non abbiamo mai provato una vergogna simile. Non va bene, siamo arrabbiati” ha commentato Souad, la quale ha poi reso nota l’intenzione di voler denunciare il responsabile della diffamazione. “Nessuno ci ha chiesto scusa. Ci hanno rovinato un momento di festa. Il biglietto ce lo hanno regalato i ragazzi, che sono voluti venire a vedere il film con noi nonostante siano sordomuti. E’ stato davvero imbarazzante“.

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