Dopo la sentenza di Bossetti, insulti gravi a Yara

Dopo la sentenza per l'omicidio di Yara Gambirasio, che ha condannato in appello Massimo Bossetti all'ergastolo, molte persone hanno insultato la povera ragazzina morta mesi fa.

Dopo la sentenza di Bossetti, insulti gravi a Yara

Girava voce che alcune persone erano dalla parte di Massimo Bossetti, il muratore di Mappello condannato in appello all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ma non solo, durante tutto il periodo delle indagini per scoprire chi era il colpevole che aveva assassinato la povera bambina di 13 anni nel bergamasco, erano apparse anche delle persone con conoscenze giuridiche o investigative capaci di analizzare un Dna in grado di trovare delle prove per scagionare l’imputato.

Ma adesso la situazione è diventa ancora più grave, visto che alcune persone si sono prese il diritto di insultare pesantemente Yara sui social network con tanta cattiveria e ignoranza da spaventare chiunque.

Una signora di nome Barbara Biondi, su Facebook ha scritto che lei non vorrebe mai un mostro come Yara come figlia manco morta, è una bambina davvero brutta come la figlia di Fantozzi, Uga. Ha continuato dicendo che il padre della ragazzina di 13 anni non è altro che una brutta persona, coinvolta nella camorra del bergamasco, mentre Bossetti è innocente ed è stato incastrato per bene in questa faccenda ma prima o poi tutti pagheranno.

Dopo il commento della donna, alcuni utenti di Facebook le hanno risposto dicendo che finalmente la povera bambina poteva riposare in pace e lei non contenta ha incalzato dicendo si con tutto il suo l’apparecchio e ribadendo il concetto che la bambina era un mostro.

La vicenda sul social network, Facebook, è stata notata da una psicologa e criminologa, Roberta Bruzzone, la quale ha fotografato i post della donna per poi pubblicarli sul suo profilo personale con una didascalia in modo da far capire a tutti chi era questa signora e sottolineando il fatto che una persona che scrive queste atrocità contro una bambina assassinata e contro la sua famiglia non può di certo passare inosservata allo sguardo degli altri utenti di Facebook.

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