Deputati, senatori e maestri in sciopero della fame per l’approvazione dello ius soli

Deputati, senatori e insegnati hanno iniziato lo sciopero della fame per contrastare lo stop allo ius soli: pare evidente che in Italia, per molti, sia diventato la vera ed unica priorità.

Deputati, senatori e maestri in sciopero della fame per l’approvazione dello ius soli

Deputati, senatori e insegnati rispondono ligi allo straziante appello di Luigi ManconiElena FerraraPaolo Corsini, per non far decadere nel vuoto la riforma dello ius soli: sono tutti pronti a digiunare. Nel comunicato, a cui aderiscono anche Radicali italiani, il segretario Riccardo Magi e la presidente Antonella Soldo si evince: “Cara collega, caro collega vi scriviamo perché siete tra coloro che, dal primo momento e con maggiore determinazione, hanno sostenuto le buone ragioni della legge sullo ius soli. Ogni giorno lo spiraglio che sembra aprirsi sulle possibilità di una approvazione del testo, tende a chiudersi”.

Il comunicato continua dicendo che occorre attuare ogni strategia possibile, per non doversi rammaricare in futuro, tra qualche mese o qualche anno. Lo ius soli si è arenato al Senato, pare arduo che si giunga ad approvazione in questa legislatura, nonostante l’appello di alcuni esponenti come il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.

Gli insegnanti hanno firmato il documento “Insegnanti per la cittadinanza”Franco Lorenzoni, maestro elementare, in una lettera inviata a Repubblica ha spiegato che in pochi giorni sono arrivati a raccogliere 4.466 firme di insegnanti impegnati per lo Ius soli e lo Ius culturae.

Oltre 800 insegnanti ieri hanno fatto lo sciopero della fame a sostegno della legge informando i loro studenti sul significato dell’azione intrapresa: nella giornata dedicata alla memoria delle vittime dell’immigrazione, hanno scioperato tutto il giorno, niente cibo, solo acqua, un nastrino tricolore contrassegnava gli aderenti all’iniziativa.

Nella giornata di oggi principierà la staffetta per proseguire ad oltranza il digiuno. Barbara Iannarilli, insegnante alla scuola primaria, ha affermato che in classe insegnano le uguaglianze, i bambini sono tutti uguali, ma fuori dalla scuola non lo sono più. “La cittadinanza non è materia di studio, è vita, storia, racconto, diritto“, si legge sulla pagina Facebook del gruppo “Insegnanti per la cittadinanza”.

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