Decreto sui vaccini: sul web, il 54% è contrario

Secondo l'agenzia Twig, il popolo del web si è schierato contro l'obbligatorietà delle 12 vaccinazioni imposte dal decreto Lorenzin. Quali le motivazioni alla base di questo schieramento?

Decreto sui vaccini: sul web, il 54% è contrario

Continua a far discutere il decreto sui vaccini voluto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che obbliga i genitori a sottoporre i propri figli a 12 vaccinazioni e prevede sanzioni durissime per coloro che non rispettino il calendario stabilito. L’imposizione dell’immunizzazione a neonati, bambini, e adolescenti, sta dividendo l’opinione pubblica, non solo quella italiana, e genitori, medici, istituzioni, esprimono i loro dubbi, le loro opinioni, anche sui social.

A tal proposito, Twig, l’agenzia di Bergamo che monitora le discussioni sul web, ha rivelato che dal 19 al 31 maggio sono stati inviati oltre 107 mila tweet sull’argomento vaccini, il 54% dei quali è contrario all’introduzione dell’obbligo vaccinale, il 28% favorevole al decreto, e il 18% neutro. Negli ultimi mesi il dibattito è aumentato di intensità, e vede schierati da un lato coloro che difendono la necessità di vaccinare i bambini per evitare contagi, e dall’altro coloro che sottolineano i danni che possono arrecare soprattutto ai più piccini.

Il vice direttore della salute della famiglia, della donna e del bambino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha recentemente avvertito che abbassare il livello di copertura dei vaccini favorirà il ritorno di malattie mortali che si era riusciti a debellare. Ma, secondo molti medici, è stato il miglioramento delle condizioni di vita, dell’alimentazione e dell’igiene, a favorire la diminuzione del tasso di mortalità per malattie quali il morbillo, la difterite, il tetano, la pertosse.

In un rapporto pubblicato sul “World Health” del 1974, il Dott. Moises Behar, medico guatemalteco, pediatra con dottorato in Salute Pubblica, scriveva: “Nei paesi che oggi sono sviluppati, la mortalità per tubercolosi, morbillo, pertosse, febbre tifoide, disturbi diarroici e varie altre infezioni ha iniziato a declinare molto prima che venissero identificati i relativi agenti microbici e prima che si conoscessero specifiche misure di controllo o trattamento”.

“I microbi e le malattie da essi causate prosperano, quindi, solo dove le condizioni ambientali li favoriscono”. E aggiungeva che malattie come il morbillo o la diarrea sono superabili dai bambini ben nutriti, mentre possono essere molto pericolose in quelli cronicamente malnutriti.

Anche il Prof. Thomas McKeown, studioso britannico di medicina sociale, in “The Role of Medicine”, affermava che i decessi causati dalle malattie infettive avevano iniziato a regredire ancora prima dell’introduzione di misure mediche.

E il dottor Eugenio Serravalle, pediatra pisano, nel documentario “Il ragionevole dubbio” disponibile su YouTube, afferma che il vaiolo non è stato debellato dalle vaccinazioni, ma dalle misure di igiene come la quarantena e l’isolamento.

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